MORTE DEL MACELLAIO DI VIA DORRUCCI, PER I GIUDICI NON VI FURONO RESPONSABILITÀ DEI MEDICI

Si era sottoposto ad un intervento chirurgico all’ospedale di Popoli e dopo poco tempo era deceduto. Secondo i parenti la morte era avvenuta per colpa dei medici che l’avevano operato. Ma, dall’inchiesta giudiziaria che ne è scaturita, è stato accertato che non ci fu alcuna imperizia dei medici. La storia è quella che vede coinvolto un macellaio di Sulmona, Maurizio Corazzini, di Sulmona, morto a soli 59 anni, deceduto il 20 novembre del 2019 nella fase post operatoria. 

Il Gip del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha però scagionato Marco Basile, il medico che aveva effettuato l’intervento chirurgico e che era stato iscritto nel registro degli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Corazzino che aveva il suo negozio di macelleria in via Dorrucci, si era sottoposto ad un intervento chirurgico per l’eliminazione di tre polipi. Un semplice intervento che era perfettamente riuscito. Senonché a due giorni dalle dimissioni dall’ospedale di Popoli ha iniziato ad accusare dei forti dolori addominali che lo hanno indotto a tornare di nuovo in ospedale per farsi controllare. Le sue condizioni sono però via via peggiorate tanto da essere trasferito d’urgenza al Santo Spirito di Pescara dove il macellaio è morto per setticemia. 

Un’infezione che, secondo la famiglia che aveva presentato una denuncia, poteva essere legata  all’imperizia dei medici che lo avevano operato.  Da qui la riesumazione della salma e gli accertamenti medico-legali. Ma i risultati  non hanno portato a rilevare una responsabilità diretta del medico che lo aveva operato. Da qui l’archiviazione del procedimento. Ora la famiglia, tramite l’avvocato Alessandro Margiotta che sta seguendo il caso fin dall’inizio, ha deciso di percorrere la strada del risarcimento civile, perché secondo i familiari, è chiaro che il repentino aggravamento delle condizioni di Corazzini culminato con il suo decesso, è conseguente all’intervento chirurgico subito.