ACCUSATO DI AVER INTASCATO MAZZETTE PER UNA GARA D’APPALTO, DOPO 10 ANNI VIENE ASSOLTO PERCHÈ NON ERA LUI

Era stato accusato di aver intascato del denaro per fornire in anticipo i documenti delle gara d’appalto di una scuola di Bugnara. Nel corso del processo si è scoperto che quei soldi non poteva materialmente incassarli perché quando sarebbe avvenuto lo cessione del denaro, lui era in ospedale,  impegnato in una seduta di dialisi. Un furto d’identità quello di cui è stato vittima  Antonio D’Angelo, 65 enne di Pratola Peligna, assolto ieri dal Tribunale di Pescara dopo dieci anni di calvario per un fatto che non aveva commesso. Un errore giudiziario che è stato accertato durante la fase dibattimentale con l’avvocato Uberto Di Pillo che è riuscito a dimostrare l’innocenza del suo assistito. Il tecnico pratolano erano finito al centro dell’inchiesta Haertquake, partita da Bussi sul Tirino, accusato di aver intascato mazzette per fornire in anticipo i documenti della gara d’appalto per la realizzazione della scuola elementare di Bugnara, per la quale era il responsabile unico del procedimento. Ma il 6 agosto del 2013, giorno in cui gli indagati tra cui D’Angelo si sarebbero incontrati in un ristorante di Bussi,  il tecnico era da tutt’altra parte: nell’ospedale di Sulmona per sottoporsi a dialisi. Un dato inconfutabile che ha portato il giudice alla conclusione che in quel ristorante di Bussi  D’Angelo non c’è mai stato  e che qualcuno deve aver preso il suo posto come è stato poi confermato. Nel frattempo il tecnico pratolano è stato costretto a difendersi per fatti che non aveva mai commesso con inevitabili ripercussioni sulla sua attività professionale e sulla sua vita privata. Ma alla fine tutto è stato chiarito e D’Angelo è uscito fuori dalla storia completamente pulito. Restano però le scorie di un’assurda  vicenda che lo ha segnato in maniera indelebile. 

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