CENTRALE SNAM, GLI AMBIENTALISTI REPLICANO A FABIO SPINOSA PINGUE
E’ immediata la reazione dei comitati ambientalisti “No Snam” all’imprenditore Fabio Spinosa Pingue che ha auspicato che “il progetto della Snam, se proprio si deve fare, sia condiviso dalla nostra comunitĆ e venga realizzato con tutti i crismi, anzi che sia unāautentica āopera dāarteā.Ā “Ci domandiamo dovāĆØ stato Pingue negli ultimi 11 anni. Evidentemente si ĆØ perso qualcosa; si ĆØ perso il fatto che la nostra comunitĆ in tutti questi anni, dopo aver analizzato a fondo il progetto della Snam, lo ha bocciato e lo ha rispedito al mittente.Ā E non parliamo dei vituperati comitati ambientalisti del āno a prescindereā. Parliamo di tutte le Istituzioni elette dai cittadini che, in modo unanime, hanno sancito che quel progetto ĆØ incompatibile con il nostro territorio e con la dorsale appenninica: 11 delibere del Comune di Sulmona, 4 della ComunitĆ Montana, 5 della Provincia, 6 del Consiglio regionale, 7 della Giunta regionale, 1 della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati” ricordano i comitati ambientalisti. “Ebbene, tutti questi atti sono stati considerati carta straccia dai vari Governi che, mostrandosi subalterni agli interessi delle multinazionali del gas, hanno tradito quella āsovranitĆ popolareā che ĆØ il cardine della nostra Costituzione” sottolineano i comitati.Ā Ā “Il āclima da stadioā evocato da Pingue non ci ĆØ mai appartenuto perchĆ© lāopposizione al progetto Snam ĆØ stata basata fin dallāinizio su motivazioni molto serie, quali la elevata sismicitĆ del territorio, i rischi per la salute, i danni allāambiente, i danni allāeconomia locale, le ripercussioni negative sul clima, le forzature procedurali e giuridiche. Tutti argomenti, questi, che sono stati approfonditi nel convegno del 27 Giugno scorso che ha visto gli interventi di relatori di alto livello scientifico; convegno al quale Pingue non ha trovato il tempo di partecipare, dal momento che nelle stesse ore era impegnato a incontrare la Snam”continuano i comitati.Ā Ā “Pingue afferma che la classe politica ĆØ stata assente. Si tratta di una mezza veritĆ perchĆ© tutti i pronunciamenti di contrarietĆ sono stati adottati dalla classe politica presente nelle Istituzioni, sia pure dietro la forte spinta dei cittadini. Ć vero perĆ² che nei momenti cruciali i politici piĆ¹ rappresentativi hanno voltato le spalle al territorio, preferendo le loro carriere politiche alla difesa del bene comune.Ā Quanto alla asserita mancanza di proposte alternative, ĆØ vero esattamente il contrario perchĆ© la risoluzione della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati dellāOttobre 2011 prevedeva la costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale per la individuazione di un tracciato alternativo a quello della dorsale appenninica. Sono stati i Governi e la Snam a boicottare quel tavolo, che non ha mai visto la luce. CosƬ come ĆØ stata la Snam a rifiutare il confronto pubblico auspicato e insistentemente richiesto dai cittadini” sostengono i comitati. I comitati concludono che “il giĆ presidente di Confindustria LāAquila afferma che ānon spetta a noi imprenditori decidere se questāopera si deve fareā. E a chi spetta allora? Non fanno essi parte della nostra comunitĆ ? I semplici cittadini hanno il titolo e lāonere di intervenire e gli imprenditori no? Proprio loro che sono i piĆ¹ diretti interessati, visto che i settori dellāagricoltura, del turismo e del commercio saranno quelli piĆ¹ pesantemente colpiti dal disastroso e inutile progetto della Snam?Ā Vogliamo solo ricordare che la battaglia contro le trivellazioni petrolifere in Adriatico (progetto āOmbrinaā) ĆØ stata vinta anche grazie alla notevole partecipazione delle categorie produttive della costa abruzzese.Ā Ci sia consentita unāultima osservazione sulla centrale di compressione come āopera dāarteā. Forse Pingue pensa di chiamare i migliori artisti per dipingere le pareti della centrale e trasformarla cosƬ in una attrazione turistica?”.