SAN PANFILO, FESTA DEL PATRONO TRA DELUSIONI E TRADIZIONI PERDUTE
La celebrazione della festa del Santo Patrono, San Panfilo, ha deluso molte aspettative, lasciando sulmonesi e turisti con un senso di vuoto e nostalgia per le tradizioni perdute. L’assenza dei maestosi fuochi pirotecnici a mezzanotte, che una volta segnavano la conclusione dei festeggiamenti, e la mancanza di intrattenimento nel circolo della villa comunale hanno contribuito a rendere l’evento meno coinvolgente per la folla, nonostante il clima favorevole e la presenza di un gran numero di persone in cittĆ , grazie al ponte festivo che unisce il 25 aprile al primo maggio.
Il programma della festa civile, ridotto al minimo e scarsamente pubblicizzato sui social, ha deluso coloro che speravano in un’esperienza piĆ¹ ricca e coinvolgente. Le difficoltĆ organizzative sono state attribuite al cambio di parroci della basilica cattedrale di San Panfilo, che ha portato a problemi di permessi e autorizzazioni, oltre a una presunta mancanza di supporto da parte del vescovo diocesano.
La mancanza di eventi significativi e di intrattenimento di qualitĆ ha evidenziato un vuoto nel cuore della celebrazione, una festa che, seppur ridotta negli ultimi anni, aveva iniziato a riguadagnare slancio e vitalitĆ . Il fatto che persino il tradizionale rituale della porchetta sia stato sacrificato ĆØ sintomatico di un’organizzazione carente e di un’attenzione ridotta verso le tradizioni locali.
Anche il degrado del verde pubblico, in particolare nella villa comunale, ha contribuito a offuscare l’immagine della festa, con uno dei principali polmoni verdi della cittĆ trascurato e poco invitante.
Fortunatamente, la presenza completa dei rappresentanti istituzionali, con tanto di fascia tricolore, ha almeno garantito una continuitĆ nelle tradizioni formali della processione cittadina, offrendo un raro momento di consolazione per i cittadini delusi.
In conclusione, la festa del Santo Patrono San Panfilo ha dimostrato di essere un passo indietro rispetto alle aspettative della comunitĆ , evidenziando la necessitĆ di un maggiore impegno e sostegno da parte delle autoritĆ religiose e civili per preservare e valorizzare le tradizioni locali e rendere la celebrazione del patrono un evento davvero significativo per tutti i cittadini.
Domenico Verlingieri
Siamo alle solite. Da anni le Amministrazioni Comunali sono lontane dagli avvenimenti religiosi o laici della CittĆ . Da anni si chiede, soprattutto dalle Associazioni di Categoria, un tavolo di concertazione permanente con gli Assessorati al Turismo e Cultura per la valorizzazione delle manifestazioni e dei periodi piĆ¹ “interessanti” dal punto di vista turistico. Meglio ancora se si potesse arrivare ad una offerta programmata territoriale per raggiungere un livello ed un richiamo piĆ¹ adeguato alle nostre possibilitĆ . Invece si rimane tristemente agli orticelli sempre piĆ¹ aridi
E la tassa di soggiorno??? poteva essere utilizzata anche per questo evento visto il turismo che avanza.