CHIUSURA NUCLEI CURE PRIMARIE IN PROVINCIA: DIFFIDA ALLA ASL

La lotta per la salvaguardia dei servizi sanitari di base nella Provincia dell’Aquila raggiunge un nuovo capitolo, con la recente diffida notificata dalla Cgil all’Ufficio Protocollo Generale della Asl1. Nonostante due anni di mobilitazione sindacale, sembra che la situazione non abbia avuto alcun miglioramento tangibile.

Secondo quanto riportato nella nota della Cgil, la Asl1 non ha adottato misure efficaci per impedire la sostanziale chiusura dei Nuclei di Cure Primarie nell’area aquilana. Mentre altre Asl nella Regione Abruzzo procedono con regolare sostituzione dei medici che vanno in pensione, nella Provincia dell’Aquila tale pratica sembra essere ignorata, generando disuguaglianze nel territorio.

Ma non ĆØ solo una questione di mancanza di personale medico. Il depotenziamento e il definanziamento delle attivitĆ  del personale infermieristico e di segreteria presso i Nuclei di Cure Primarie stanno portando a un calo degli standard qualitativi e quantitativi dei servizi sanitari di base, mettendo a rischio non solo la salute dei cittadini, ma anche gli stessi livelli occupazionali e salariali.

La situazione ĆØ cosƬ critica che altre associazioni, che si occupano della tutela dei consumatori, della promozione della paritĆ  e della rimozione delle discriminazioni, si sono unite alla mobilitazione, sottoscrivendo la diffida.

Dopo aver atteso invano una risposta da parte della Asl1, i sindacati hanno proceduto con la notifica della diffida, il primo passo necessario per avviare una class action amministrativa. Questa azione legale mira a ripristinare il corretto funzionamento dei Nuclei di Cure Primarie e garantire la corretta erogazione dei servizi sanitari di base.

La Cgil ha chiarito che se la Asl1 non risponderĆ  entro 90 giorni dalla data della diffida, sarĆ  presentato un ricorso davanti all’autoritĆ  giudiziaria competente. Questo passo sarĆ  intrapreso solo dopo aver esaurito tutti i tentativi di dialogo e soluzione del problema, compresa l’audizione presso le commissioni sanitarie e di vigilanza della Regione Abruzzo.

La situazione evidenzia un grave fallimento nell’assicurare servizi sanitari adeguati alla comunitĆ  aquilana. La salute dei cittadini non puĆ² essere messa a repentaglio per la mancanza di azione da parte delle istituzioni competenti. La mobilitazione sindacale e l’azione legale sono necessarie per garantire che i diritti alla salute e all’assistenza siano rispettati per tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo in cui vivono. (D.V.)

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