TUTTI ADDOSSO A D’ALOISIO PER POLITICA O PER (DE)MERITO?

di Luigi Liberatore – Può far rabbia e indurre rancore. Ma cosa più a Sulmona può meravigliare a tre anni quasi dalla elezioni comunali? Nulla più. Doveva saperlo o immaginarlo  il pentastellato Angelo D’Aloisio che la strada sarebbe stata tutta in salita nel giorno in cui decise di dare una mano alla claudicante amministrazione comunale. Doveva supporlo se non altro per la sua estrazione, venendo da quei 5 Stelle che avevano fatto della trasparenza al grido di onestà onestà uno dei motivi di presa sull’elettorato. Ma questo è il trabocchetto in cui cadono gli ingenui, attratti poi dalla voluttà del potere che ne fa uomini comuni, per diventare infine vittime dei più scaltri o dei più attrezzati. Il pentastellato consigliere comunale di Sulmona è finito nel tritacarne della politica prima trascinato per gli affetti, poi per il mestiere. Provo un moto di tenerezza nei suoi riguardi per la maniera in cui è stato trascinato in quei meccanismi perversi dove i peggiori non appaiono e i più fragili soccombono. Sono lontano dell’universo  dei 5 stelle , tuttavia mi sento vicino a D’Aloisio come gli sportivi che tifano per i più deboli in campo. Si sono scatenati per le foto e i pannelli esposti dal consigliere comunale di Sulmona. E allora?  Sono fatti bene e sono belli, ma non dovevano portare il suo nome. Che ingenuità. Però mi permetto di dire a D’Alosio perché non ha guardato bene alle sue spalle prima di prendere una rotta da altri tracciata? Politicamente non si è fatto strada, si porta addosso invece  una bisaccia carica di sassi altrui, con l’aggravante che sul versante professionale gli hanno avventato contro i colleghi fotografi. Non mi pare onesto né giusto soprattuto per quanto stia vivendo adesso, politicamente e professionalmente  l’esponente dei 5 Stelle. Giuseppe Gioachino Belli ha scritto un sonetto in romanesco “Er merito” . Andate a leggere l’ultima terzina.