IL LAGO S.DOMENICO NON E’ PROPRIETA’ ENEL, LA CORTE D’APPELLO DA’ RAGIONE AL COMUNE DI VILLALAGO

La Corte d’Appello dell’Aquila ha dato ragione al Comune di Villalago, che da anni si batte con Enel Produzione S.p.A. per la proprietà del bacino idroelettrico sul fiume Sagittario, a tutti noto come lago di S. Domenico. Una sentenza che rassicura la cittadinanza e gli amministratori villalaghesi, dando soprattutto una boccata d’ossigeno alle casse comunali del piccolo comune lacustre. La controversia tra il Comune di Villalago, assistito in giudizio dall’avvocato Domenico Ciancarelli del Foro di Sulmona, e la Società elettrica, assistita dall’avvocato Ugo Petronio, risale al 2012, quando l’Enel improvvisamente cessa il pagamento dei canoni per l’affitto dei terreni posti al di sotto della linea di massimo invaso del lago, e richiede indietro il pagamento di quanto fino ad allora versato al Comune per affitti e vendite di altri fondi su cui sono costruite le opere di derivazione delle acque: tutto per un importo di circa 300.000 euro. Tale problema, ereditato dalla precedente amministrazione, nasce dal contratto del 2008, affetto da vizi che ne determinerebbero l’invalidità. Secondo l’Enel infatti, il Comune di Villalago, a seguito di una verifica demaniale erronea e a seguito di atti di notifica della stessa insanabilmente viziati, avrebbe indotto la società elettrica a giungere ad acquistare e ad affittare i terreni sui cui insiste il bacino lacustre che, viceversa, sarebbero di sua proprietà, in quanto espropriati al Comune sin dal 1927. Secondo Enel, quindi, il lago di San Domenico è di sua proprietà e non del Comune di Villalago. Il Comune, ha sempre contestato tale ricostruzione dei fatti, ed ha sostenuto ben altra tesi, che è stata accolta favorevolmente sia dal Tribunale di Sulmona, con una prima sentenza del 2014, ed ora anche dalla Corte d’Appello con la sentenza emessa il 20 settembre scorso, che, invece, ha ribadito che il lago è di proprietà del piccolo Comune dell’Alta Valle del Sagittario. Il sindaco di Villalago, Fernando Gatta, sulla vicenda, ha ricordato che “dal 2011 ad oggi si sta cercando di far fronte ad una serie di problemi amministrativi e finanziari lasciati in eredità da precedenti gestioni, compreso quello oggetto di questo giudizio. L’approssimazione con cui si è amministrato per decenni ha avuto rilievo anche in questa causa, nella quale pure si sono dovute contrastare nelle aule giudiziarie notevoli censure sull’operato di chi avrebbe dovuto garantire un corretto iter procedimentale in ambiti così delicati”.  “Pur nella difficoltà derivante dal dover controbattere in merito a tali mancanze nella predisposizione di atti amministrativi – un’imperizia che era prassi costante, sino al nostro insediamento nel 2011 – , la tesi giuridica sostenuta dall’Ente Pubblico, che ha determinato la vittoria nei due gradi di giudizio, si basa sulla circostanza per la quale l’occupazione dell’area da parte del Ministero dei Trasporti del 1927 per la realizzazione dell’invaso, sarebbe intervenuta su terreni di uso civico, di proprietà della collettività civica di Villalago, assimilabili ai beni demaniali, che non possono essere soggetti ad espropriazione, se preventivamente non li si “sdemanializza”, cioè non si elimina il vincolo dell’uso civico. Vincolo mai eliminato con semplice presa di possesso del 1927; ciò che ha consentito al Comune di mantenerne la proprietà e quindi in parte venderli ed in parte affittarli ad Enel” ha sottolineato Gatta concludendo che la vicenda conclusa è stata assai complessa e di rilevante importanza per gli amministratori comunali e per l’intera comunità di Villalago.