OXFORD – SULMONA SOLO ANDATA

Da Oxford a Sulmona, solo andata. Per scelta. Con convinzione. In tempi in cui a Sulmona è divenuta quasi una moda parlar male della propria città, spiattellando sulle piazze virtuali il desiderio rabbioso di voler fuggire via,  con la scusa di amare troppo il proprio borgo per vederlo trattato male, con l’amarezza di dover trovar lavoro altrove o con l’illusione, forse, che i problemi restino confinati nella Conca peligna (senza considerare che quella “città che non va” è un po’ ovunque) la storia di Katy appare come una rarità da dover essere raccontata.  <Avevo una casa bellissima ad Oxford, in Inghilterra, dove vivevo con mio marito e la mia bimba. Una bella e grande città, con tutti i comfort di una metropoli, ma anche con tanti difetti. Ci stava stretto quel modo di vivere frenetico. Insopportabile l’inquinamento e il caos di auto. Volevamo cambiar vita>. Comincia così a raccontare la sua storia Katy Gorman, 46enne insegnante di inglese nel suo ufficio “Study Sulmona”, suscitando interesse e curiosità per una scelta che ai più risulta singolare.

Storce il naso quando qualcuno interpreta come bizzarra la sua decisione di venire a vivere a Sulmona. <Mi dispiace nel profondo quando i sulmonesi non capiscono perché abbiamo preferito questa città. Ci guardano come se fossimo matti o alieni> afferma l’insegnante elogiando il capoluogo peligno <E’ un posto molto bello con una buona qualità di vita. Si può camminare e girare tranquillamente, l’ospedale è vicino, si può andare al mare e a sciare in pochissimo tempo. Sono tanti i pregi. Ci riteniamo fortunati e ci piacerebbe che un giorno i tanti giovani sulmonesi possano restare qui a lavorare senza dover partire> continua Katy, sottolineando di non aver amicizie o parentele abruzzesi che abbiano fatto da gancio influenzando la scelta. La prima domanda, quasi obbligatoria per soddisfare una delle curiosità più elementari,  è proprio “Come mai Sulmona?”. Sorride Katy, quel “come mai Sulmona” se l’aspettava, tanto che è diventato quasi un leitmotiv nella sua realtà.

Stanchi della vita nella grande città, hanno girovagato sul web alla ricerca di un posto, che potesse rispondere a determinati requisiti, primi fra tutti la vivibilità e l’aria pulita. <Appena arrivati a Sulmona mi sono sentita subito a casa>. Un luogo nell’amata Italia, conosciuta attraverso i suoi genitori innamorati di Roma, in cui spesso tornavano. Il suo amore per il Bel Paese l’ha portata a studiare nell’Università di Perugia, dove ha imparato l’italiano (che parla benissimo) cominciando a lavorare come baby sitter. Nel 2009 la scelta di trasferirsi a Sulmona, con suo marito e la figlia oggi di sei anni. Non si è persa d’animo Katy e da qualche anno ha aperto una scuola dove insegna inglese.

Felice l’incontro con la sua collega e amica Susanna Iraci (esperta designer marchigiana che ha scelto Sulmona per amore, seguendo suo marito). Tanto entusiasmo, tanta voglia di fare, mille idee e progetti, qualcuno divenuta realtà. Da una parte insegnano inglese, con lezioni pomeridiane dal lunedi al sabato durante l’anno, rivolte a studenti, lavoratori, operatori turistici, per apprendere o perfezionare la lingua, con spazio per i più piccini dai 3 ai 5 anni con “Story Time” (incontri settimanali ad hoc) e momenti (una volta al mese) dedicati alla “Chit Chat” una sorta di chiacchierata informale di gruppo, rigorosamente in inglese, degustando un buon bicchiere di vino del posto in un locale sulmonese, premendo sull’importanza della lingua parlata.

Dall’altro lato le due donne, una esperta di marketing, l’altra di grafica, con l’intenzione di voler <restituire qualcosa al territorio ospitante> hanno dato vita al “Welcome to Sulmona”, prima una pagina sul social network Facebook nata per gioco, poi un vero e proprio portale in lingua inglese, con notizie, informazioni, eventi, una sorta di guida divenuta punto di riferimento non solo per gli emigrati all’estero, alla ricerca delle proprie origini o delle soluzioni per sbrigare problematiche burocratiche riguardanti cimiteri o abitazioni, ma anche di turisti stranieri che necessitano di indicazioni per visitare Sulmona.  Senza intenzione di sostituirsi a chi nel settore svolge un lavoro, come precisano. <Non vogliamo rubare il lavoro a nessuno>, con l’entusiasmo di chi crede in questa città, nelle sue potenzialità turistiche poco sfruttate e nelle sue tante bellezze. Forse più degli abitanti stessi.

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