RIVISONDOLI: RITO ABBREVIATO PER SINDACO E VICE, ACCUSATI DI TENTATA ESTORSIONE

Avrebbero chiesto circa 20mila euro a titolo di risarcimento per il Comune, per sanare un contenzioso che aveva portato l’ente a spendere svariate migliaia di euro di spese legali. Per la Procura si e’ trattato di tentata estorsione. Per questo motivo saranno processati con rito abbreviato il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi, il suo vice ed ex sindaco, Roberto Ciampaglia, e l’avvocato del Comune, Tania Liberatore, che e’ anche moglie dell’attuale primo cittadino. Il giudice per le udienze preliminari, Alessandra De Marco, ha accolto lā€™istanza di costituzione di parte civile delle persone offese e ha rinviato al 7 dicembre per la discussione del rito abbreviato. I tre sono accusati di aver chiesto la somma di circa 20mila euro a quattro soggetti partenopei, uno dei quali condannato nei tre gradi di giudizio penali per aver costruito la scala di accesso alla propria abitazione direttamente sulla pubblica strada comunale, senza alcun titolo di proprietĆ . A supporto dellā€™accusa ci sarebbe pure una registrazione. Gli imputati, difesi dagli avvocati Mariella Iommi, Franco Zurlo e Pietro Savastano, avevano spiegato di aver agito esclusivamente per lā€™interesse dellā€™ente, fornendo ampia documentazione al riguardo, ribadendo pure che lā€™incontro finalizzato alla transazione ĆØ stato svolto nellā€™aula consiliare del Comune e in presenza di altri amministratori. In fase cautelare la Corte di Cassazione aveva dichiarato inammissibile il ricorso della Procura che aveva chiesto ai giudici capitolini di ripristinare la misura dellā€™obbligo di firma, applicata inizialmente dal Tribunale e revocata dal Riesame dellā€™Aquila. Inoltre, sempre la Cassazione, aveva rigettato pure il ricorso contro la revoca della misura interdittiva del vice sindaco. Le esigenze cautelari, insomma, non hanno trovato riscontro e soliditĆ  nelle varie sedi. Ora si arriva davanti al Gup mentre lā€™origine del ā€œmaleā€, ovvero la famosa scala, da tempo ĆØ stata demolita. Nellā€™inchiesta ĆØ finita anche una funzionaria comunale che risulta indagata per favoreggiamento. La sua posizione ĆØ al vaglio della Procura che ha avviato le indagini preliminari.