IL SINDACO ALLA MINORANZA: NON MI DIMETTO, MENTRE SCOPPIA LA RISSA TRA DI BENEDETTO E NANNARONE

“Non ho nessuna intenzione di dimettermi ma voglio continuare a lavorare per la città. A tal proposito nei prossimi giorni, incontrerò la consigliera comunale Teresa Nannarone per capire quale impegno può garantire insieme a tutti noi per il rilancio dell’azione amministrativa”. Lo ha detto il sindaco Gianfranco Di Piero al termine della riunione dei capigruppo di maggioranza che si è tenuta nel pomeriggio di ieri a Palazzo San Francesco. Il primo cittadino ha fatto chiaramente capire di essere disponibile ad aprire un tavolo di verifica e anche a sostituire quegli assessori la cui azione amministrativa portata avanti in questo primo scorcio di mandato, non si è dimostrata sufficiente. Ma, subito dopo l’approvazione del bilancio. Non prima. Su questo il sindaco è stato categorico.

Una riunione, quella di ieri, che non ha dato i frutti sperati: il vicesindaco Franco Casciani non sì è visto e nel corso del summit sono riaffiorati i soliti problemi che con il passare dei giorni sembrano siano diventate montagne insormontabili da superare. Teresa Nannarone ha chiesto ancora una volta la testa di Casciani con Mimmo Di Benedetto a ribadire che si dice pronto ad aprire un tavolo politico ma libero da rancore e risentimenti personali. “Tutto è nato dalla presidenza del consiglio che Proietti e Maurizio Balassone non hanno voluto concedere a Teresa Nannarone”, spiega il capogruppo del Pd. “Lei non riesce a digerire, a metabolizzare quella vicenda. Io da persona di partito ho sostenuto una linea dettata dal partito che ho portato avanti fino alla fine. Ora non possiamo essere prigionieri delle ripicche e dei personalismi della Nannarone. Anche perché vorrei sapere se la sua posizione è quella dell’intero gruppo di Sulmona Libera e Forte di cui fa parte anche il sindaco. Se c’è un ragionamento politico da fare, ci sediamo e discutiamo politicamente – aggiunge Di Benedetto -La speranza è che anche le altre forze di maggioranza raccolgano questo invito per affrontare e risolvere la situazione attraverso un confronto, ripeto, politico. Noi come Pd non abbiamo mai posto il veto a nessuno, se il sindaco vuole inserire Nannarone nell’esecutivo, non saremo certo noi a dire di no. Il tavolo politico servirà proprio a questo, a depurare la situazione da personalismi e da ripicche per poter arrivare a scelte che rilancino nel modo migliore l’azione amministrativa”.

Pronta la replica di Teresa Nannarone: “Se dire che l’assessore con le deleghe più importanti è anche il più assenteista, il più improduttivo è una questione personale si capisce come nell’ambito del Pd manchi completamente la politica e si continua a rincorrere le farfalle”, va giù duro l’ex presidente del Pd, oggi capigruppo di Sulmona Libera e Forte. “La mia non è una richiesta personale ma viene fatta a nome dell’intero gruppo che rappresento e quindi anche di Francesco Perrotta. Come in passato ho parlato a nome di Caterina Di Rienzo e Maurizio Proietti che proprio Di Benedetto ha  fatto in modo che se ne andassero dalla maggioranza. Voglio sapere invece a che titolo ha parlato Mimmo Di Benedetto quando ha fatto il disastro all’inizio dell’amministrazione comunale. Se si è sfasciato il Circolo del Pd è tutta colpa di Mimmo di Benedetto e del suo gruppo. Noi l’abbiamo costruito e lui l’ha sfasciato”. Rispondendo alla richiesta del sindaco, la capogruppo di Sulmona Libera e Forte afferma di essere a disposizione della città, “come lo sono sempre stata e quindi pronta ad ascoltare quello che mi dirà il sindaco e a valutare le sue richieste. Se poi la mia voglia di lavorare e di fare qualcosa che possa servire al bene di Sulmona viene scambiata per personalismi e ripicche, o dà fastidio a qualcuno abituato a non far nulla, allora sono pronta a farmi da parte”. Intanto tre assessori su cinque sono pronti a rassegnare le proprie dimissioni per accelerare l’operazione di verifica: si tratta di Catia Di Nisio, Katia Di Marzio e Attilio D’Andrea. Non avrebbero accettato di firmare il documento Franco Casciani che ha rimesso il suo mandato nelle mani del partito, e Rosanna Tuteri,  i due indiziati a lasciare l’esecutivo. Il sindaco ha chiesto a tutti un rinnovato impegno e a tempo pieno. E dal report che Di Piero ha chiesto agli uffici comunali lè venuto fuori che i due più assenteisti sarebbero proprio il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici e l’assessora alla cultura. Un elemento in più in mano al sindaco Di Piero, per giustificare il loro siluramento che, a questo punto, è solo questione di ore.

5 thoughts on “IL SINDACO ALLA MINORANZA: NON MI DIMETTO, MENTRE SCOPPIA LA RISSA TRA DI BENEDETTO E NANNARONE

  • Solo sentire parlare del PD , linea politica, ragionamento politico e varie altre strategie si capisce di quanto sono incapaci e falliti quelle poche anime che continuano ad arrancare senza ritegno.
    AZIONE E ONESTÀ dovrebbero essere le direzioni ma si continua con queste scenate ed intanto la valle peligna e i suoi cittadini sono continuamente avvelenati.

    • Le storie personali, purtroppo o per fortuna, parlano da sole.
      Sui personalismi, rancore e quant’altro Mimmo Di Benedetto dovrebbe stendere un velo pietoso. Le sue passate esperienze politiche unite a quest’ultima sono un monumento alla sua incapacità a relazionarsi politicamente con chiunque altro non risponda ai suoi “dictat”.
      La politica è tutt’altra cosa e non tollera neanche lontanamente possibili condizionamenti che non attengano strettamente al bene della collettività……
      Ciò detto, le carenze del sindaco sono tutte nel non aver imposto le sue scelte alla coalizione vincente, come impone il ruolo anche alla luce di questa legge elettorale che privilegia la sua figura.

  • La più bella amministrazione che Sulmona ha mai avuto. .andate avanti così che diventeremo frazione di pratola e avremo sindaco la de Nino. Complimenti al sindaco di Sulmona per le capacità dimostrate fino a oggi nel portarci nel baratro, ultimo esempio il cogesa

  • Personalismo. Tutto gravita intorno ad esso. La presidenza del consiglio negata fa esplodere in qualcuno una energica e costante opera di demolizione del suo antagonista: il vice sindaco ed assessore Casciani. Un attacco puntuale, quotidiano, personale che nulla ha a che vedere con gli interessi della città e dei cittadini. O con me o contro di me, e se contro di me tutti a casa perché mi dimetto… Come dire ” il pallone è mio e non si gioca”… Ma alla fine cosa si imputa al vice sindaco assessore? Di aver dato seguito ai progetti avviati dalla precedente amministrazione? Di aver trovato all’ultimo momento i soldi per le buche in occasione del Giro d’Italia? Di aver fatto completare il progetto di via Turati? Di aver portato (quasi) a compimento il ripristino della Masciangioli? Di aver predisposto la ristrutturazione di palazzo San Francesco? Di aver fatto la spola Sulmona Roma per sistemare la questione caserma vigili del fuoco? Difetto di comunicazione? Gestione autoritaria del partito? E allora? Qualcuno saprebbe elencare, di contro, le iniziative messe in campo dalla “picconatrice” nell’interesse della città oltre alle pur nobili (e condivise) iniziative sulla difesa dei diritti delle donne? Quanti posti di lavoro ha creato in tanti anni di militanza politica? Quante “fabbriche” ha fatto arrivare a Sulmona?
    Personalismo.
    Allora si faccia avanti dopo aver pretesa e probabilmente ottenuta la capitolazione del vice sindaco e si proponga personalmente al Sindaco quale nuovo assessore al posto di Casciani e dimostri con i fatti, non a chiacchiere, cosa può dare alla città oltre che ad un Commissario Prefettizio.

    • Colpita ed affondata si potrebbe dire, blatera blatera blatera pretende e in cambio? Ci elenchi i suoi successi e poi ne riparliamo, poi glielo lo si dà il biscottino in premio, e gli lasciamo pure il pallone.
      Ciò non esime il sindaco dalle sue mancanze. L’ultima sarebbe questo cedere al ricatto.

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