FURBETTI DEL CARTELLINO, ARRIVA LO SCONTO PER DEL SIGNORE E PEZZELLA
Arriva lo sconto per i furbetti del cartellino del Comune di Sulmona. Almeno per due dei sette che alla fine sono stati condannati a risarcire lo Stato per le ripetute assenze che avrebbero fatto durante lāorario di lavoro. Si Tratta di Giovanni Del Signore e di Stefano Pezzella che, in primo grado, erano stati condannati a risarcire rispettivamente 4.500 euro e 7.000 euro in proprio e per 3000 euro in solido con Marco Chiavari. Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di Claudio Lattanzio. I due erano stati condannati insieme agli altri, (che non hanno proposto appello) per il danno patrimoniale conseguente allāuso fraudolento del badge per il monitoraggio degli orari in entrata e in uscita , nonchĆ© per il correlato danno dāimmagine. Lāazione erariale era partita a seguito dellāinchiesta avviata dalla Guardia di Finanza per conto della Procura della Repubblica di Sulmona che aveva coinvolto originariamente 48 persone, di queste solo 18, alla fine dellāinchiesta sono finite davanti ai giudici contabili che ne ha condannate, come detto, sette, le stesse che hanno dovuto affrontare anche il procedimento penale. Del Signore e Pezzella hanno impugnato la sentenza il primo sostenendo in riferimento al danno dāimmagine provocato con il suo comportamento al Comune che una sentenza della Corte Costituzionale ha abrogato quella parte del decreto legge 165/2001 che prevedeva determinate scansioni temporali per lāesercizio dellāazione erariale, nonchĆ© una quantificazione del danno allāimmagine giĆ predefinita. Pertanto Del Signore ha insistito sulla sospensione pregiudiziale ovvero sulla declaratoria di improcedibilitĆ del danno allāimmagine per assenza dei presupposti. Nel merito Del Signore ha invece censurato i giudici di primo grado in quanto non sarebbe stato tenuto in debito conto il ruolo da lui rivestito allāinterno del ente comunale (ex operaio-giardiniere), il suo grave stato di salute e la circostanza che non ĆØ stato provato che nei periodi in cui lo stesso non fosse in ufficio, fosse realmente a passeggio come indicato in sentenza piuttosto che in giro per incombenze del Comune. Stefano Pezzella, difeso dall’avvocato Alberto Paolini, ha invece evidenziato fra lāaltro, che nel corso del procedimento penale ĆØ stata disposta, successivamente alla pronuncia di primo grado, perizia psichiatrica per valutare la sua capacitĆ di intendere e volere, ampiamente messa in discussione in quanto in cura presso il CIM di Sulmona fin dal 2015, a seguito di eventi traumatici che hanno riguardato la sua famiglia. Sotto questo profilo ha censurato la scelta del giudice di primo grado di non ammettere la richiesta CTU volta ad accertare il suo stato di salute. E per i giudici contabili di secondo grado “Lāaccertata parziale incapacitĆ di intendere e di volere, quindi, appare idonea a non escludere del tutto la responsabilitĆ degli odierni appellanti che, tuttavia, appare evidente abbiano agito nella non pienezza delle loro capacitĆ mentali. A tal riguardo, quindi, il Collegio ritiene che, tale vizio possa incidere sensibilmente sul quantum risarcibile che, rispetto alle giĆ ampie riduzioni disposte dal giudice di prime cure, può ulteriormente ridursi di un ulteriore 50% rispetto agli importi di condanna”. Da qui la decisione di ridurre a 2250 euro la condanna nei confronti di Del Signore e a 5000 euro quella a carico di Stefano Pezzella. Soddisfazione ĆØ stata espressa dall’avvocato Alberto Paolini che ha sottolineato che il suo assistito ha ottenuto quello che aveva chiesto ai giudici contabili di secondo grado, e cioĆØ la rivalutazione la rivalutazione del danno alla luce del fatto di essere stato riconosciuto parzialmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti”. Con la sentenza dei giudici di appello della Corte dei Conti si chiude definitivamente il capitolo dei furbetti del cartellino del Comune di Sulmona, almeno per quanto riguarda la quantificazione del danno erariale, che alla fine hanno dovuto pagare solo in sette.
E la classica pagliacciata…Italiana..anzi Sulmonese ,qua nn paga mai nessuno..figurati…i fannulloni…o i semi infermi mentali che frequentano. Il CIM ,…sulmona paese dove tutto ĆØ possibile i disonesti prevalgono sugli onesti..ma questo perchĆ© il palazzo di Giustizia nn funziona !!!!!!!!
Viva i Paesi Arabi……con le loro Leggi sai quanti mutilati di arti superiori osserveremo in giro per la nostra Citta’….
Quindi se dovessimo trovarci ad affrontare eventi familiari traumatico invece di usare il legittimo strumento di un certificato di assenza per malattia, potremo recarci a lavoro timbrare ed assentarci senza giustificarci ? Buono a sapersi.
Un’altro bel esempio di come prendere in giro il sistema e la giustizia !!!!!