FALLIMENTO TALUCCI, LA CASSAZIONE CONFERMA LA RESPONSABILITÀ DELLA OMOGROSSO

Era finita sotto processo con l’accusa in concorso con l’imprenditore Aurelio Talucci, nel frattempo deceduto, di aver acquisito le quote societarie di un mobilificio di Raiano nonostante fossero oggetto di pignoramento. Condannata nel processo di primo e secondo grado grado a 4 mesi di reclusione e a 100 euro di multa, oltre al risarcimento della parte civile, per Antonina Omogrosso, 61 anni di Raiano, è arrivata anche il suggello della Cassazione che ha messo una pietra tombale sulla vicenda. I giudici di Corte Suprema, hanno respinto il ricorso della Omogrosso confermando in toto la sentenza del tribunale di Sulmona e della Corte d’Appello dell’Aquila. Sul dispositivo della Cassazione si legge: “Dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali della somma di 3000 euro in favore della cassa delle ammende. Condanna. inoltre , l’imputata alla rifusione delle spese di rappresentanza e difesa sostenute nel presente giudizio dalla parte civile.
A ricorrere in tribunale era stato Sabatino Talucci, in quanto creditore del padre Aurelio Talucci. Quest’ultimo proprio per aggirare l’azione esecutiva forzata del figlio, sempre secondo quanto sostenuto dall’accusa, aveva ceduto le quote societarie sottoposte a pignoramento della società, Excellence passion for art and design di Raiano, alla sua segretaria Antonina Omogrosso alla quale, a questo punto, dopo la sentenza della Cassazione, non resta altro che ottemperare alla decisione del giudice.