BLITZ DELLA DIA NEL CANTIERE DELLA NUOVA SCUOLA DI PACENTRO

Ieri mattina i poliziotti dell’antimafia insieme ai carabinieri della sezione giudiziaria del tribunale di Sulmona, la guardia di finanza dell’Aquila e gli uomini dell’ispettorato del lavoro hanno fatto visita al cantiere dove è in corso di realizzazione il nuovo plesso scolastico. Un blitz in piena regola che è servito ai poliziotti della Dia per acquisire una corposa documentazione sul progetto originario e sui lavori in corso. Al momento non si conoscono i motivi dell’incursione. Sicuramente si è trattato di una visita molto affollata, come confermato dal capocantiere e dal geometra del Consorzio di Imprese Rennova che sta realizzando il progetto. Nel corso del blitz, come detto, sono stati acquisiti documenti relativi all’edificio in costruzione e altri documenti dovranno essere forniti dal Consorzio Rennova nei prossimi giorni. Dalla ditta fanno sapere che il cantiere è stato trovato in ordine e in regola con le norme antinfortunistiche. Tanto che non è stata disposta nessuna chiusura come non è stata data nessuna prescrizione relativa al rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. L’unica cosa che è parsa strana è la presenza nell’affollato gruppo di forze dell’ordine,dei poliziotti della Dia. In precedenza il cantiere era stato fermato dal Tar una ventina di giorni dopo l’inaugurazione avvenuta l’11 settembre scorso. A mettere in discussione la regolarità dell’aggiudicazione della gara era stata l’Ati, l’associazione temporanea d’impresa, guidata dalla Equila costruzioni dell’Aquila, seconda classificata nella gara, che si era rivolta ai giudici amministrativi affinché cancellassero l’esito dell’appalto andato al consorzio stabile Rennova. Dopo aver esaminato il ricorso i giudici amministrativilo hanno, però, respinto. La gara d’appalto, gestita dal comune di Pacentro, è stata aggiudicata nel gennaio del 2020, in virtù di un ribasso d’asta del 20,13% giudicato da Equila “anomalo”, e che secondo gli stessi ricorrenti sarebbe stato viziato anche da “dichiarazioni non veritiere”.