VIA RUBICONE: AL VIA IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DE “IL TRENO”

 Nell’ambito dei fondi PNRR, l’ATER Pescara propone una serie di interventi di rigenerazione urbana con il recupero degli edifici esistenti; l’obiettivo è quello di migliorare la qualità delle abitazioni esistenti e contemporaneamente aumentare l’offerta non solo abitativa, ma anche funzionale. Tra gli interventi sul Comune di Pescara, sono previsti i lavori per la riqualificazione dell’edificio di proprietà dell’ATER denominato “il Treno” in via Rubicone a Pescara. Il progetto prevede il miglioramento sismico, la riqualificazione energetica e un nuovo livello di accessibilità e comunicazione sociale tra gli alloggi. I lavori di riqualificazione, su progetto dell’ufficio tecnico dell’ATER di Pescara, sono iniziati oggi 28 giugno, sono stati affidati a GRANDI LAVORI SCARL – CONSORZIO STABILE, per un importo complessivo di 6.374.856,82 euro, finanziati con le risorse del P.N.R.R. stanziate nella programmazione 2021-2026 del D.L. 6.05.2021, n. 59 articolo 1, comma 2, lettera c) punto 13 “Sicuro, verde e sociale: riqualificazione edilizia residenziale pubblica”, i lavori avranno una durata di 540 giorni.

Il progetto di via Rubicone è uno dei progetti in mostra all’interno di TIME SPACE EXISTENCE, evento organizzato dall’European Cultural Centre per la Biennale di architettura di Venezia 2023, con l’allestimento CODICI URBANI a cura dell’ATER Pescara e ZEDAPLUS ARCHITETTI (F. Chella – E. Scalcione), di Pescara. La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 26 novembre 2023 nel cuore di Venezia, all’interno di Palazzo Mora. 

«Siamo molto soddisfatti di come sono andate le cose, è un risultato importante» aggiunge il Presidente dell’ATER di Pescara Mario Giuseppe Lattanzio. «Il nostro lavoro – prosegue Lattanzio – mira senza mezzi termini a ridare dignità ad inquilini che per troppo tempo hanno dovuto convivere con disagi e problematiche». «È la prima volta che un Ente gestore dell’edilizia pubblica riesce a riqualificare interi quartieri. In sostanza – precisa Lattanzio – l’edilizia popolare diventa il volano di riqualificazione di quartieri oggi isolati ed abbandonati. Il paradosso, virtuoso, è che una azienda di edilizia popolare riqualifica quartieri che non saranno più popolari. E questo è un valore prezioso». «Ringrazio il Direttore dell’ATER Arch. Gianni D’Addazio e tutti i dipendenti tecnici e amministrativi che hanno reso possibile questo straordinario risultato» conclude il Presidente Lattanzio. 

Il progetto di riqualificazione dell’edificio “il TRENO” sito in via Rubicone a Pescara, aggiunge servizi e verde, migliora l’accessibilità e crea una forte identità sociale per l’area. “Caratterizzato per le imponenti dimensioni, l’edificio si sviluppa per una lunghezza complessiva di 234 metri ed un’altezza di 12 metri.” Spiega il Direttore dell’ATER Pescara l’architetto Gianni D’Addazio “L’edificio rappresenta un segno architettonico fondamentale per la cultura e la storia del quartiere e per questo motivo il progetto ha una visione innovativa rispetto a quanto realizzato negli ultimi anni in tema di edilizia residenziale pubblica, e segue quelle che sono le linee guida che stiamo portando avanti da qualche anno. Ha l’obiettivo di rigenerare tutta l’area di proprietà dell’Ater, attraverso una nuova facciata – ballatoio, caratterizzata da logge aperte, terrazze e box per ospitare servizi e attività comuni. Il nuovo prospetto definisce un ambiente creativo dinamico, migliora i collegamenti orizzontali e verticali e conduce a un tetto che sarà caratterizzato da una serie di stanze sociali. La copertura è, infatti, concepita come una sequenza di spazi per la comunità che trasformano uno spazio inutilizzato in un’esperienza spaziale condivisa ospitando programmi diversi di attività.” 

Lo spazio, infatti, sarà suddiviso in stanze pubbliche con diverse funzioni: un’area relax e di socializzazione, una palestra e spazi per il gioco all’aperto, una sala lettura, un luogo per gli incontri di lavoro, meeting e per spettacoli ed eventi, una varietà di posti a sedere e giardini alberati. Con i suoi 234 metri di lunghezza la 

copertura offre un impressionante punto di riferimento sociale per la comunità in un quartiere storicamente svantaggiato. 

L’intervento offrirà ai residenti nuovi spazi complementari a tutti gli alloggi in grado di migliorare la qualità della vita non solo per chi ci abita ma anche per tutti quelli che frequentano l’intero quartiere. L’obiettivo di questo intervento in linea con le strategie già sviluppate per altri progetti, è la sperimentazione di nuove forme di socialità urbana e di nuove modalità di abitare in risposta alle trasformazioni in atto che la pandemia e la crisi sociale e climatica sta mettendo in luce negli ultimi tempi. Nasce l’esigenza di rifondare il patrimonio sociale, culturale e abitativo che possa riattivare una città delle relazioni umane, della condivisione di attività inclusive e partecipative. La facciata-ballatoio è caratterizzata da una successione di lamelle verticali, che scandiscono un ritmo luminoso in proporzione con gli edifici e l’ambiente circostante di colore bianco, colorato da terrazze e box che ospiteranno attività differenti per le persone di tutte le età. Dal punto di vista prettamente tecnico, gli interventi sono finalizzati sia al miglioramento sismico, sia all’efficientamento energetico (realizzazione di cappotto, infissi, sostituzione caldaie, canne fumarie collettive, fotovoltaico e solare termico), sia all’abbattimento delle barriere architettoniche. 

Questo progetto è pensato come un nuovo luogo di relazioni, una strategia sociale da replicare anche in altri contesti per dar vita a nuove comunità. L’idea alla base del progetto non è solo quello di migliorare servizi già offerti e presenti nel quartiere, ma anche rendere possibili altre iniziative, dando vita a nuovi luoghi di incontro o servizi condivisi per l’abitare sociale e collaborativo.