AD UCCIDERE D’AURELIO È STATO UN IMPROVVISO SCOMPENSO CARDIACO

Un improvviso scompenso cardiaco sarebbe alla base della morte di Riccardo D’Aurelio, il 64 enne di Sulmona, trovato senza vita dai parenti mentre era ricoverato nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Avezzano. Lo ha stabilito l’autopsia che si è tenuta nel pomeriggio di ieri nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Nel corso dell’esame peritale sono stati svolti i prelievi istologici i cui risultati saranno pronti tra 90 giorni insieme a tutti gli altri accertamenti. A tal proposito sono state acquisite le cartelle cliniche relative alla degenza e anche all’intervento chirurgico al quale il 64enne è stato sottoposto durante la permanenza in ospedale. Al momento non ci sono persone indagate e l’inchiesta per omicidio colposo risulta essere stata aperta contro ignoti, che potrebbero avere un nome e un cognome all’esito degli esami che saranno svolti nei prossimi tre mesi. La procura infatti sta indagando per accertare se il decesso di D’Aurelio è legato o meno ad un’eventuale imperizia da parte del personale medico ed infermieristico durante l’intervento chirurgico, sia per la gestione del paziente che per la vigilanza e il controllo.
Il nulla osta per la restituzione della salma arriverà formalmente nella mattinata di domani. Subito dopo saranno fissati i funerali che con molta probabilità, si svolgeranno nella giornata di sabato. Riccardo D’Aurelio era molto conosciuto e stimato in città per la sua militanza nella Giostra Cavalleresca e in particolare nel Borgo di Santa Maria della Tomba. La sua passione erano i cavalli che lo avevano portato a creare una scuderia propria del Borgo dei lauretani. E poi amava la musica e suonare la batteria in un gruppo musicale che aveva come repertorio brani degli Anni ’60. D’Aurelio lascia due figlie.