CAPESTRANO, MONTERISI PRESENTA IL LIBRO “INFINITO RESTARE”

Savino Monterisi presenta il suo libro a Capestrano. L’Associazione Culturale Maks ospiterà, sabato 22 aprile alle ore 18, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, nello Spazio Multidisciplinare “la Dama di Capestrano” l’autore Savino Monterisi per la presentazione del libro “Infinito restare”, e sarà intervistato per l’occasione dalla giornalista Giorgia Roca. Dopo aver svolto i suoi studi a Roma, l’autore e giornalista della Valle Peligna, è tornato ad abitare e lavorare nel suo luogo d’origine: Bagnaturo, una piccola frazione del comune di Pratola Peligna ai piedi del Monte Morrone, nell’Abruzzo interno. Qui si è dedicato all’attività di guida ambientale ed escursionistica, oltre che di giornalista per il quotidiano locale “Il Germe”, per cui raccoglie storie e testimonianze della sua comunità. Dalla sua esperienza è nato un primo libro dal titolo “Cronache della restanza” e due anni dopo alle stampe “Infinito restare” pubblicato da Radici Edizioni, casa editrice indipendente fondata da Gianluca Salustri. Non solo un libro sulle montagne come luogo geografico, ma su quelle che Mauro Varotto chiama le “Montagne di mezzo”. Uno strumento prezioso per decodificare la montuosità come luogo antropologico, una parte importante del territorio nazionale che la politica ignora da troppo tempo e non sa come inserire in una visione organica del Paese. “Infinito restare” è una testimonianza di un viaggio-cammino che rifugge dall’idealizzazione della vita di paese e cerca di calarla nella realtà quotidiana. Un messaggio, quello che vuole lanciare lo scrittore, che mira a riabitare questi luoghi, trovare nuovi modelli di convivenza per renderli vivi, trarre insegnamento dal passato, proiettarli in un’idea di futuro che li renda nuovamente protagonisti. “Quando ho letto la biografia di Savino Monterisi”  ha affermato Letizia Perticarini dell’Associazione Maks – “mi ha colpito sapere che sulle orme dei sentieri di montagna, Monterisi legge la natura “come uno spartito” e racconta le ferite ancora aperte del suo territorio. Nel 2007 a seguito di un’indagine del Corpo Forestale dello Stato, viene scoperta l’esistenza di un sito di stoccaggio di rifiuti tossici, la discarica Tremonti. Duecentotrenta ettari di terreni contaminati da sostanze pericolosissime per la salute umana, tutto ciò che Montedison ha interrato nella zona del polo chimico di Bussi, o peggio ancora, ha scaricato direttamente nel fiume Tirino. Ebbene io sono figlia di quel territorio e di quella chimica che tanti danni ha procurato alla terra  ma ha anche mietuto molte vittime. Infine, un  elemento che ci accomuna è  questo concetto della «restanza» che non è solo un atto fisico, ma include un’etica. In occasione dell’inaugurazione de “la Dama di Capestrano” , nel giugno scorso parlammo di  questo spazio-luogo vissuto come “ presidio etico”: mi piace pensare che l’etica della restanza è vista come una scommessa, una disponibilità a mettersi in gioco e ad accogliere chi viene da fuori.” Come dice Vito Teti – “Etica della restanza si misura con l’arrivo degli altri, con la messa in custodia del proprio luogo di appartenenza, con la necessità di avere riguardo, di avere una nuova attenzione, una particolare sensibilità, per i nostri luoghi. A volte ne facciamo l’elogio e poi li deturpiamo: quindi quest’etica del restare comporta anche una coerenza tra la scelta di rimanere e quella di dare, concretamente, un senso nuovo ai luoghi, preservandoli e restituendoli a una nuova vita.” Sul posto si potrà anche avere il piacere di visionare la mostra “Lovers Eyes” di Simona Bramati; l’artista marchigiana ha realizzato un lavoro prezioso e toccante sul tema della violenza sulle donne di cui la galleria ha pubblicato il suo primo catalogo, in italiano e in inglese, al suo interno il testo critico redatto dalla storica dell’arte Antonella Muzi e il contributo dell’avvocata Simona Giannangeli del Centro Antiviolenza per le Donne dell’Aquila che ha patrocinato l’evento.