DI MASCI E MARINUCCI, COME L’ELISIR DI LUNGA VITA

di Luigi Liberatore – Rieccolo. Anzi rieccoli, il dottor Faust e Mefistofele. E non siamo mai riusciti a capire chi fosse l’uno e chi l’altro. La lunga conoscenza che abbiamo di entrambi e il rispetto che nutriamo, sia come persone che come politici, e sapendo peraltro che sanno stare al gioco dell’ironia, ci consente di scomodare per loro perfino Wolfgang Goethe. Con questo preambolo semiserio, su due aspetti non possiamo sorvolare: sugli “uffa” ubiquitari che si sentiranno un po’ in giro per Sulmona; e poi dobbiamo pure soffermarci sulla levità con la quale queste due personalità sappiano riemergere dalle loro ceneri(politiche). Bruno Di Masci e Luciano Marinucci tornano in campo e lo fanno in occasione della neonata associazione “Cresciamo insieme Abruzzo” , dando delle coordinate e degli indirizzi molto semplici. Innanzitutto prendono spunto dall’immobilismo dell’amministrazione comunale che dicono dilaniata al suo interno da personalismi e lotte intestine alla coalizione; e intanto tendono la mano al sindaco in carica Di Piero affinché venga scongiurata una crisi che porterebbe a morte l’amministrazione stessa. Ma è sulla questione del circolo cittadino del Pd che Bruno Di Masci pone con insistenza l’accento, non condividendo la linea politica degli attuali dirigenti e mettendo al “balcone” la miseria dei numeri: “quando c’eravamo noi (piacevole risvolto nostalgico), ha affermato, avevamo 380 iscritti, adesso un centinaio appena”. Sono, però, aspetti oggettivi quelli evidenziati; d’altronde a nessuno sfugge il lamento che proviene da quel fortino del Partito democratico ormai ridotto quasi alla “fame” da una conduzione a due mani, dove davvero il termine democratico viene sopraffatto da prepotenza e arroganza. Il partito ha necessità di un radicale rinnovamento soprattutto perché in primavera ci sono le elezioni politiche e in queste condizioni proprio non ci si può presentare. Qualcuno dirà: ma il futuro è con Di Masci e Marinucci? Al sospetto legittimo hanno risposto così, sgomberando subito il campo da ipotesi di “riciclaggio”: offriamo la nostra esperienza ma devono essere i giovani ad occuparsi del partito. Conoscendoli, crediamo poco a questo ruolo di “panchinari”, tuttavia Di Masci e Marinucci rappresentano ancora un patrimonio per la città di Sulmona non foss’altro perché dimostrano una vivacità e una longevità politica che si fa beffe del riscontro anagrafico. Sapete cosa rispose Giuseppe Ungaretti, ormai avanti con l’età, ad un impertinente cronista che gli chiedeva quanti anni avesse: quattro volte vent’anni. Mi sa che in primavera dovrò personalmente accodarmi a Di Masci e Marinucci, non si sa mai. Potrei bere con loro un po’ di elisir di lunga vita.

One thought on “DI MASCI E MARINUCCI, COME L’ELISIR DI LUNGA VITA

  • Oggettivamente e ancor più “obiettivamente” la gestione democratica dimasciana nel PD del 2016/2019 me la ricordo completamente diversa.
    Per il resto c’è Matusalemme, ma anche di lui, unitamente ai tanti figli è da un po’ di tempo che non si hanno notizie.

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