25 APRILE, MALVESTUTO REPLICA AL SENATORE LA RUSSA
Settantacinque anni fa era a Bologna, ufficiale della Brigata Maiella che entrava nella città capoluogo dell’Emilia Romagna, liberata dall’occupazione tedesca. A distanza di settantacinque anni da quel 21 aprile, Gilberto Malvestuto, 99 anni compiuti quattro giorni fa, replica alla proposta del senatore Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) di trasformare la data del 25 aprile da anniversario della Liberazione dal nazifascismo a commemorazione dei caduti di tutte le guerre e delle vittime del coronavirus. Anzichè cantare “Bella ciao”, inno della Resistenza e della liberazione, secondo La Russa bisognerebbe suonere l’Inno del Piave. Pronta la replica dell’ultimo ufficiale vivente della Brigata Maiella. “Il 25 aprile è servito anche a questo: a dare a tutti il diritto di parola. Anche quando la parola diventa un’eresia, come nel caso di questa fantasiosa proposta del senatore Ignazio Benito Maria La Russa – scrive Malvestuto sul suo profilo social – ognuno deve poter esprimere la propria opinione, senza la paura di essere raggiunti dalle violenze degli squadristi, senza l’angoscia di un confino politico e senza il terrore di scomparire ed essere uccisi. Emozioni che, per loro inconsapevole fortuna, i nostalgici di un’epoca che non hanno neanche vissuto non possono minimamente comprendere”.