MERCATO E SCHIAVE DEL SESSO NELLA CASA DI VIA PATINI, OLTRE 300 I CLIENTI

La prima immagine comparsa agli occhi dei poliziotti è stata quella di un professionista sulmonese che s’intratteneva con due prostitute, appena fatta irruzione nell’appartamento di viale Patini, a pochi passi da Porta S.Antonio dove da tempo c’è una casa d’appuntamento, assai frequentata. E’ quanto racconta sul “Centro” di oggi Roberto Raschiatore. Giochi erotici, oli per massaggi, confezioni di profilattici, erano sistemati nella stanza a luci rosse. Gli incontri cominciavano già al mattino ma a sera era continuo il viavai di uomini, anche cosidetti “perbene”, che entravano nel portone della casa di via Patini. Un movimento che ha insospettito i vicini, fin quando sono arrivate le prime segnalazioni al commissariato di Polizia che ha avviato le indagini sulla gang cinese che gestiva la casa d’appuntamento. Sarebbero stati oltre trecento i clienti delle prostitute cinesi, sulmonesi ma anche provenienti dal circondario. Alcuni sono stati già identificati e interrogati dagli agenti della squadra anticrimine del commissariato, agli ordini dell’ispettore Daniele L’Erario. Nei prossimi giorni continueranno gli interrogatori. Una bacheca su un sito web aveva annunciato la presenza della casa d’appuntamento e sia gente più nota e benestante che gente più modesta ha preso contatti con gli intermediari delle prostitute. Sulla bacheca infatti erano indicati riferimenti, prestazioni, tariffe e orari per gli incontri. Le donne aprivano la porta ai clienti solo dopo una telefonata di conferma che l’interessato stesso faceva all’intermediario.  Sono centinaia le telefonate intercettate dalla Polizia ed ora nelle mani del sostituto procuratore Stefano Iafolla, raccolte in un fascicolo voluminoso. Le prostitute lavoravano anche diciotto ore al giorno. Una condizione di vera schiavitù. Per rendere poi più appetibile l’offerta di sesso le donne venivano cambiate di tanto in tanto. Ora cinque cinesi sono stati denunciati e dovranno rendere conto alla giustizia delle ipotesi di favoreggiamento dell’ingresso di clandestini e di favoreggiamento della prostituzione. Tre donne e due uomini sono indagati e alcuni sono sotto la lente d’ingrandimento dell’operazione analoga condotta dai Carabinieri della compagnia di Pescara.