NUOVO REPARTINO DETENUTI IN OSPEDALE, LA UIL: SE L’ASL LO CANCELLA RICORREREMO ALLA MAGISTRATURA

La Asl avrebbe cancellato il progetto di realizzazione del repertino riservato al ricovero di detenuti nel nuovo ospedale di Sulmona. A lanciare l’allarme ĆØ il segretario generale territoriale della Uil Pa polizia penitenziaria, Mauro Nardella. “Se fosse vera questa notizia trapelata da indiscrezioni la decisione presa risulterebbe gravissima e lesiva dei diritti non solo dei detenuti ma anche e soprattutto dei preposti alla sicurezza degli stessi” precisa Nardella. “AĀ scanso di equivoci sappia il direttore generale dell’Asl Rinaldo Tordere che i detenuti quotidianamente accompagnati nella struttura ospedaliera sulmonese non sono semplici ladri di polli. Quelli che vengono sottoposti alle cure dei medici operanti nellā€™ospedale civile sono esponenti di spicco delle piĆ¹ Ā importanti organizzazioni criminali mondiali – spiega il sindacalista – tra i detenuti presenti in istituto contiamo piĆ¹ di 400 rientranti tutti nel regime cosiddetto di ā€Alta Sicurezzaā€ ed in procinto di divenire 700 con lā€™apertura del costruendo nuovo padiglione.Sono circa 100 gli ergastolani e diversi i collaboratori di giustizia.Pensare di ricoverare personalitĆ  di questo calibro in una stanza di dimensione quattro per quattro e magari di cartongesso sarebbe da folli”. Nardella ricorda ancora che la situazione proposta dal responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione al direttore sanitario dell’ospedale dell’Annunziata e resa nota anche dagli organi d’informazione riguardava un progetto definito all’avanguardia. In caso di effettivo ripensamento dell’Asl sul progetto Nardella annuncia battaglia, anche per vie legali, se necessario ricorrendo alla magistratura per denunciare “eventuali ricoveri imposti nell’angusto, insalubre ed alquanto insicuro repertino ospedaliero penitenziario attualmente in dotazione del corpo di Polizia penitenziaria o, peggio ancora, nelle corsie dei vari reparti senza il rispetto del vincolo della sicurezza e, cosƬ come ĆØ accaduto nel passato e neanche tanto lontano, finanche dinanzi le scale dā€™emergenza che di fatto sono rimaste, contro legge, bloccate”.