L’ORSETTA MORENA NON CE L’HA FATTA

Non ce l’ha fatta. Finisce nel peggiore dei modi quella che fino a ieri è stata la bellissima storia dell’orsetta Morena. E’ stata trovata morta ieri pomeriggio, nell’ambito dei controlli ordinari dello staff del Pnalm, la cucciola di orso marsicano, che, abbandonata dalla madre, fu salvata a maggio dello scorso anno, su segnalazione di due donne alle porte di Villavallelonga, diventando protagonista di una straordinaria, ma complessa, operazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, supportato dal Corpo Forestale dello Stato. Nutrita, svezzata era tornata in libertà in natura (clicca) riuscendo a superare  il primo inverno “da grande” , sempre monitorata dal momento del rilascio.

“E’ sicuramente la notizia che abbiamo temuto di più in tutti questi mesi e che avremmo proprio non voluto dare, e invece eccoci a raccontarvi l’ultimo capitolo di quella che è stata, fino a ieri, una bellissima storia” scrivono i vertici del Pnalm, nell’annunciare il triste epilogo.  L’esame esterno della carcassa da parte del veterinario del Parco non ha consentito di stabilire le cause di morte per la rapida decomposizione, accelerata dalle temperature elevate di questi giorni. I Guardia parco hanno provveduto rilievi di polizia giudiziaria del caso e al sequestro della carcassa che  sarà inviata all’IZS di Grosseto per gli esami necroscopici, così come previsto dalle procedure nel caso di rinvenimento degli orsi morti. “Purtroppo, il segnale di mortalità, che avrebbe dovuto inviare il collare satellitare, non ha funzionato nelle modalità programmate e non ha permesso il recupero tempestivo della carcassa” spiegano dal Parco “Dai controlli telemetrici, effettuati domenica  pomeriggio ( 17 luglio) dai Guardia parco, non erano emerse anomalie”.  L’ultimo avvistamento da parte del personale del Parco risale al 15 luglio, nel corso di appositi sopralluoghi finalizzati alla ricerca degli escrementi e a valutare le condizioni fisiche di Morena che risultava essere in buona salute. A partire da oggi verranno effettuate ulteriori perlustrazioni della zone frequentate da Morena alla ricerca di indizi che possano essere utili  a individuare le cause del decesso. “La possibilità che non ce la potesse fare è sempre stata una costante di questo complesso progetto, testato per la prima volta dal Parco. Ma le diverse fasi, andate sempre bene, e le reazioni più che positive di Morena, anche in questo periodo in cui ha vissuto libera in natura, ci avevano lasciato ben sperare nel lieto fine. Pur avendo sempre messo in conto questa possibilità, oggi non possiamo fare a meno di provare un profondo  senso di delusione, che sicuramente proveranno anche tutti coloro che hanno fatto il tifo per lei, per oltre un anno.”.