UN LAMPO DI LUCE A SULMONA, LE EDICOLE TORNANO A VIVERE

di Luigi Liberatore – Il passo della morte culturale è sempre lieve. Leggero. Non ti insegue, non ha nulla di militaresco, ma ti fa sentire il suo alito accattivante quasi ti chiedesse di cedere alla sua lusinga, facendoti pregustare la pace sempre desiderata. A chi non va, per questioni di spirito, non continui a leggere ciò che la fantasia mi sussurra, altrimenti proverà solo delusione se non l’invito a destinarmi qualche residua maledizione. Non le cerco e non obbligo nessuno a riflettere sulla notizia che ho appreso poco fa, secondo cui l’amministrazione comunale di Sulmona ha sgravato le edicole ancora esistenti sul territorio dal pagamento degli oneri, dai canoni imposti per legge, così da favorire i punti vendita di giornali e riviste. Saranno in tanti a definire l’iniziativa di poco conto, cioè la maggioranza della gente che divide gli impegni umani e sociali tra automobile, tivvu’, piccole soste davanti a scuole e asili e frettolose ripartenze prima di sedersi in poltrona. I due consiglieri comunali di Sulmona, La Gatta e D’Aloisio che io non conosco, hanno messo in essere una iniziativa di grande valore umano al di là di un costo meramente mercantile; Hanno fissato un senso alla validità della presenza delle edicole nell’ambito di Sulmona, mica per sostenere le risorse economiche dei titolari, cercando invece di dare rilievo a un aspetto concreto di sostegno alla cultura. I consiglieri comunali di Sulmona non hanno messo in discussione le entrate del Bilancio: pochi euro per capirci, a sollievo della disoccupazione, come si diceva un tempo; si sono soffermati ad un aspetto che mi va di giudicare anche di rilevante spessore filosofico, se chi legge ha la bontà di farmelo passare. Non dico che Sulmona si riabilita con questa vicenda, almeno riconquista un passo culturale adeguato alla fama di città. Aggiungo, se qualcuno avrà la bontà di riferire (visto che non legge Reteabruzzo) che in un mio precedente intervento non ho avuto intenzioni di censurare le esternazioni della dottoressa Elisabetta Bianchi verso il leader pentastellato Conte. Ho voluto soltanto precisare che in ogni circostanza “est modus in rebus”. Sulmona ha uno stile che non può confondere la critica con la zuffa, pur se in questo contesto storico  l’amministrazione comunale ha profili tanto bassi da apparire inesistente. Il guaio, infine, sapete cos’è? Che si legge esclusivamente on line e non si ha più rapporto con la carta stampata. Ecco perché le edicole hanno ancora valore contro le devianze delle comunicazioni via web…

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