IL RETAGGIO FEUDALE DELLA PROROGA
di Massimo di Paolo – Sarebbe bello e salutare se: il Presidente del Consiglio comunale nella sua veste di super partes, preso atto dei quasi otto mesi di proroga per ogni forma di azione e chiarimento, recepite le osservazioni di diversi gruppi di cittadini, percepiti zeffiri e soffiate, accolti suggerimenti e indiscrezioni e riconosciuti i condivisibili sensi di colpa e le mancate assunzioni di responsabilitĆ , convocasse un Consiglio Comunale Straordinario a seguire di quello -cosiddetto flash- indetto per il giorno 12 agosto con le seguenti specificitĆ : aperto alla cittadinanza tutta; da attuare in pubblica piazza; al tramontare del sole dopo meritato riposo; con il seguente ordine del giorno:
– Analisi Ā dellāazione amministrativa nel tentativo che il non-detto possa essere detto: in modo chiaro e comprensibile
– Analisi crisi politica, con spazio da destinare ad interventi dicittadini e rappresentanti
– Ipotesi rimpasto di giunta tra possibilitĆ e prospettive: cause, scelte e chiarimenti
Quanto sopra, fuori metafora, solo come spunto per ātornareā a governare la cittĆ sapendo che il potere ĆØ uno strumento che tiene in piedi anche i vasi che cascano. Una realtĆ scaccia lāaltra e lo strumento della proroga, del rimando, di origine democristiana, ha tentato di narcotizzare, di far dimenticare gli accadimenti ai quali, prendendo tempo, si ĆØ ritenuto di non dare le dovute risposte.
Questo ĆØ accaduto allāAmministrazione di Sulmona: mesi di crisi, di affronti, di oggettive critiche dagli stessi membri della maggioranza. Tutto aveva un senso, pur nella confusione generale, senso che andava dichiarato, spiegato e risolto.
Silenzio, ambivalenza e omissioni come risposta di chi doveva spiegare, illustrare, offrire motivazioni e giustificazioni in sede consigliare. Ā Con premeditazione ĆØ stato agito un trauma collettivo: i consiglieri, i cittadini, sono stati negati. Di fatto, una āvacatioā, ancora in atto, che non puĆ² essere curata con la psicologia ma con la politica altrimenti resteremo gente rassegnata in un paese rassegnato. Tutto questo ĆØ forse correlato a quella coltre di indifferenza che sta avvolgendo Sulmona, vuoi per lāestate vuoi per lāabile e silenzioso lavoro di consolidamento delle rendite da posizione. Tutti perĆ², aldilĆ del clima festoso della giostra, percepiscono la rassegnazione alla condizione che viviamo, in una Sulmona che appare alla deriva, senza governo e senza rotte nuove da navigare.
Gli ultimi eventi hanno reso questo articolo una āprofeziaā!!!
A casa tutti un fallimento inaspettato chi scrive era con loro nessuno poteva pensare a quello che sta accadendo !!
Ć inutile livello eccessivo per Sulmona non ci sono cavalli e ognuno pensa al suo orticello. Molti vivono con lāaliquota da assessore di cosa vogliamo parlare !!
Bella Di Paolo!
Purtroppo non cāĆØ soluzione dovevi perĆ² entrare in consiglio un peccato avresti dato molto
Ti avevo avvertito che le poesie non funzionano.
Concentrati, fai nomi e indaga il Cogesa cosƬ ti alleni un po’ e magari troverai altri lettori avviliti e stanchi oltre me chiaramente.
Sarebbe “stato corretto” se l’articolista, mancato “consigliere comunale” per propria rinuncia, avesse fatto sua questa proposta di odg, invece di “pubblicizzare” l’ennesimo tentativo di “arruffio”.
Temp
Ma per chi scrivi? Smettila di dire sxxxxx firmati e dai delle opinioni comprensibili
Sappiamo chi sei da quello che tenti di scrivere su tutte le testate ā¦.in anonimato
Come tutti noi commentatori scrivo il “mio pensare” lasciandone ai lettori la totale libertĆ di giudizio, piaccia o meno, disturbi o peggio.