LA GUARDIA DI FINANZA TORNA NEGLI UFFICI DEL COGESA, CHIESTA LA DOCUMENTAZIONE DAL 2019 AL 2022
Piove sul bagnato per il Cogesa. Contemporaneamente al fronte che si è aperto sulle consulenze con la richiesta dei sindaci al Cda di un’assemblea dei soci per avere chiarimenti sulle consulenze per 400 mila euro decise da Guerra e compagnia bella, la guardia di finanza torna a far visita al Cogesa. Martedì mattina una squadra del Nucleo Mobile dell’Aquila si è presentata nella sede dell’azienda che si occupa del ciclo integrato dei rifiuti per oltre 60 Comuni chiedendo agli uffici di visionare la documentazione relativa agli anni che vanno dal 2019 al 2022. Al momento non è chiaro se la richiesta è legata a filoni d’inchiesta già aperti, si sa solo che l’azienda dovrà mettere a disposizione delle fiamme gialle aquilane tutta la documentazione richiesta che era già finita nel mirino della consigliera comunale Teresa Nannarone, che si era detta pronta a portare tutto in procura dopo aver visionato delibere e determine con cui sono state assegnate le tante e a volte “strane” consulenze ai vari professionisti chiamati di volta in volta a collaborare con la partecipata. Nei mesi scorsi la Corte dei Conti aveva aperto un’inchiesta contabile sul periodo di gestione 2018-2022. Nei prossimi giorni si saprà qualcosa in più. Intanto il Presidente del Cda, Nicola Guerra, pur non parlando con i giornalisti, si è detto pronto a chiarire con i soci la questione delle consulenze da 400 mila euro. “Si tratta di incarichi previsti dalla legge che prevedono lo svolgimento di attività triennali per risanare lo stato della società”, fanno sapere laconicamente dal Cogesa. In particolare si tratta di quattro professionisti ingaggiati per seguire gli sviluppi legali, per un totale di 450 mila euro stanziati per gestire la procedura di crisi. Sono figure necessarie per la gestione della crisi, sottolineano dagli uffici della ex sede di Sviluppo Italia che l’importo non è altro che l’applicazione della tariffa professionale stabilita per decreto ministeriale. Una decisione che però è parsa fuori luogo in un momento in cui la società sta cercando disperatamente di risanare i conti. Tant’è che undici sindaci soci, gli stessi che avevano affidato a GERARDINI la guida del Cogesa, hanno chiesto spiegazioni in merito e l’immediata assemblea dei soci.
Come previsto i delinquenti continuano a delinquentare e noi paghiamo .
La guardia di finanza è un po’ in ritardo visto che tutti e tutto sanno delle male pratiche finanziarie e di gestione già agli atti.
Ve lo ricordo poiché giornalisti e magistratura sono assolutamente persi ed inutili e la giustizia chiaramente non è uguale per tutti ma anzi così di parte che veramente sono imbarazzanti.