INCENDIO MONTE MORRONE: E’ CACCIA AL PIROMANE

Anche oggi controlli e operazioni di bonifica nelle aree del monte Morrone devastate dalle fiamme. I carabinieri forestali confermano che il fuoco ĆØ partito da un unico punto, ma non si pronunciano in merito al ritrovamento di inneschi vicino all’ex cava di Bagnaturo. Sono al vaglio degli inquirenti le immagini delle fototrappole presenti nella zona. Nella tarda serata di ieri i focolai, gli stessi, hanno ripreso vigore per il forte vento estendendosi verso la pineta. Questa mattina mezzi aerei e squadre da terra hanno ripreso le operazioni di spegnimento, soprattutto per salvare la pineta e salvaguardare le zone sensibili. Resta, ed ĆØ sotto gli occhi di tutti, l’enorme danno ambientale. “Si parla di circa 600 ettari di bosco andati distrutti”, rende noto il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino. La Procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un fascicolo contro ignoti, con l’ipotesi di reato dell’incendio doloso. Un rogo di enormi dimensioni che ha riportato alla memoria la tragedia dell’agosto 2017. Anche allora le fiamme erano partite dalla parte bassa della montagna e poi erano state spinte in alto dal vento, divorando ogni cosa e uccidendo animali. Una battaglia che nel 2017, anno di grande siccitĆ , durĆ² piĆ¹ di un mese. Si parlĆ² di atto criminale e mani cattive che sapevano dove posizionare gli inneschi. Mentre si spegneva sul Morrone i roghi venivano appiccati sul Genzana. Non un caso ma una vera e propria strategia. “Un attacco alla Valle Peligna ed al Parco della Maiella”. Lo definƬ l’allora Procuratore Capo di Sulmona, Giuseppe Bellelli. ā€œE’ stata un’altra dura ferita che non ci aspettavamoā€, commenta il sindaco Di Nino, ā€œperchĆ© dal 2017 abbiamo impiegato diversi anni per metabolizzare il vastissimo incendio che si verificĆ². Indubbiamente gli animi della nostra comunitĆ  sono molto tristi in questi giorniā€, conclude. Stavolta non ci sarebbe nessun piano d’azione, ma potrebbe trattarsi del gesto sconsiderato di un piromane. Il fuoco ha lambito anche il rifugio del Colle delle Vacche, nel territorio di Pratola Peligna, luogo simbolo della battaglia del 2017, all’epoca difeso strenuamente dalla popolazione e dai soccorsi: salvato e poi ridato alla vita, e adesso nuovamente aggredito dal fuoco. La brace e l’accumulo di materiale rimasto nelle zone piĆ¹ impervie continuano a preoccupare. Ancora al lavoro protezione civile, vigili del fuoco e volontari. Si opera sia per la sorveglianza che per il pronto intervento nel caso di un possibile ritorno di fiamma.

One thought on “INCENDIO MONTE MORRONE: E’ CACCIA AL PIROMANE

  • Non preoccupatevi troppo ci penserĆ  il Cogesa a spargere diossina per la valle Peligna !!!!
    Conosciamo giĆ  i responsabili ma rimangono latitanti e tutelati !!!!

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