MARELLI, ESUBERI IN AUMENTO DA 90 A 135: SINDACATI E LAVORATORI PREOCCUPATI
E’ iniziato il confronto con Marelli sulla situazione e sulle prospettive del gruppo in Italia. A renderlo noto, dopo l’incontro di ieri a Roma, sono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, UglM e AqcfR. Le organizzazioni sindacali spiegano che il confronto procederĆ in modo analitico stabilimento per stabilimento. Per quanto riguarda quello di Sulmona, sarĆ decisivo lāesito delle trattative con Stellantis, la multinazionale olandese produttrice di autoveicoli. āLāattuale esubero ā affermano i sindacati ā ĆØ di 90 persone ma aumenterĆ nel 2024 a 135. La solidarietĆ in corso puĆ² proseguire ancora per il 2024, eventualmente prorogabile nel 2025. A pesare sono sia la fine di alcuni prodotti sia la diminuzione dei volumi del Ducato, ragion per cui diventa decisiva la capacitĆ di ottenere nuove forniture e potrebbe essere utile anche un confronto con la Regione Abruzzo per sostenere gli investimentiā. L’aumento da 90 a 135 esuberi significa un taglio netto alla forza lavoro. L’auspicio ĆØ che questa situazione non precluda la chiusura dello stabilimento sulmonese. A godere di maggiore soliditĆ in Italia sono solo i siti di Bologna, Corbetta e Tolmezzo. Mentre la fabbrica di Venaria Reale di sistemi di scarico chiuderĆ alla fine del secondo trimestre 2024, a Melfi il prossimo anno gli esuberi arriveranno a 84, a Bari saliranno a 162 se non verranno colte le potenziali opportunitĆ commerciali ed a Crevalcore raggiungeranno la soglia dei 28 anche a causa dei problemi di competitivitĆ sia nel reparto plastica sia in quello alluminio. Le sigle metalmeccaniche chiedono di coinvolgere le amministrazioni regionali interessate e poi chiamare in causa il governo. “La politica ha imposto allāauto la transizione ed ĆØ la politica che deve ora aiutare imprese e lavoratori a superarne le ricadute occupazionali”, scrivono in una nota, “esistono fondi specifici per lāautomotive e fondi del Pnrr che devono essere utilizzati per la salvaguardia e il rilancio industriale. Inoltre, negli stabilimenti in cui sussistono esuberi e in cui si fa ricorso agli ammortizzatori sociali dovremo confrontarci sui risultati delle discussioni in corso con Stellantis e dovremo individuare strumenti di uscite volontarie utili in particolare ad agganciare la pensione e rigenerare l’occupazione anche per preparare gli stabilimenti a rispondere al meglio alle attivitĆ produttive. Infine esprimiamo la nostra contrarietĆ ad azioni di esternalizzazione di fasi di lavoro, che giudichiamo non vantaggiose per lāazienda e soprattutto deleterie per i lavoratori. A livello nazionale il confronto proseguirĆ a settembreā, concludono Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, UglM e AqcfR.
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