POPOLI TERME: DA REFERENDUM A SEMPLICE CONSULTAZIONE, PROTESTANO I CITTADINI

“Gli amministratori popolesi per cambiare nome alla città in “Popoli Terme”, hanno inventato con artifizi amministrativi una Consultazione per il 7 maggio prossimo, annunciandola con appena 19 giorni di preavviso dopo essersi cuciti addosso un regolamento approssimativo, carente e confuso, la cui pubblicazione in Albo pretorio, è avvenuta solo il 21 aprile 2023, ad appena 9 giorni dal voto”. Lo evidenziano gli aderenti a Ripensiamo il Territorio che accusano sindaco di scarsa democrazia e di aver voluto raggiungere l’obiettivo senza coinvolgere i cittadini.
In buona sostanza, secondo Antonio De Luca, Giovanni Diamante, Paolo Verna, Giovanni Natale, l’amministrazione comunale avrebbe fatto tutto il possibile per ridurre la necessaria conoscenza dell’evento, negando il dibattito con i cittadini e un’ampia opera di comunicazione come previsto dal regolamento.
 “Il confronto necessario e proficuo atteso dalla stessa delibera, è stato compromesso”, evidenziano da Ripensiamo il territorio. “Abbiamo assistito così a una sequela di delibere frutto di una ineludibile fregola, che come sappiamo dalle nostre parti, è  sinonimo di compromissione dei risultati: “la gatta furiosa fa i figli ciechi”. “Vogliamo sapere”, si chiedono Natale e gli altri, “perché il Sindaco anziché fare il Referendum formale promesso e deliberato in prima istanza a Dicembre 2022, si è smentito creando una strumentale Consultazione che lo scimmiotta e con un Regolamento rabberciato, che non garantisce quei principi da stato di diritto che il Referendum avrebbe invece assicurato. Perché poi questo precipitarsi, perché tanta ansia da scomodare anche la Regione Abruzzo in aiuto?
Per Ripensiamo il Territorio, in questo modo risulta compromessa la possibilità dei cittadini di intervenire come loro diritto nell’ambito di regole stabilite precise e formali. “Può l’informazione essere ridotta a soli 9 giorni senza che i cittadini conoscano nemmeno le norme regolamentatrici, pubblicate ieri?”, incalzano, “Come possono i cittadini organizzarsi per contribuire al buon risultato al riguardo, senza aver avuto l’adeguata ed esaustiva informazione? Tutto questo non consente alcuna azione alternativa, come accade nei paesi democratici”.

“In questa situazione non si è potuto avere oggettivamente il tempo necessario per presentare alternative possibili ed utili”, concludono da Ripensiamo il Territorio, “ad esempio denominazioni ulteriori, come “Popoli Città delle Acque” che da anni utilizzano gli amministratori stessi, oppure “Popoli la Città del Genio, D’Ascanio”. Queste sì che darebbero più slancio e respiro europeo ed internazionale, conservando ed esaltando la nostra intima identità e vocazione storica. E’ la ricchezza delle nostre acque che permettono anche di tenere in piedi le Terme, valorizzandole. È chiaro che ha prevalso una volontà pregiudiziale di ottenere i risultati decisi a priori cercando adesso solo l’avallo”.

One thought on “POPOLI TERME: DA REFERENDUM A SEMPLICE CONSULTAZIONE, PROTESTANO I CITTADINI

  • Ma chi li scrive questi articoli? Titolo fuorviante
    “PROTESTANO I CITTADINI”
    Sembra che la gente sia scesa in piazza, quando alla fine sono 3/4 persone che chiedono chiarimenti (o solo una, la solita)

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