LA “CAMERATA MUSICALE SULMONESE” 70 ANNI E NON MOSTRARLI

di Massimo Di Paolo -70 anni e non mostrarli. Un anno di successi e di conferme quello appena concluso dalla “Camerata Musicale Sulmonese”. Una realtà bella tra le cose belle di Sulmona. Un sodalizio che può rappresentare una speranza, una stella polare per una città disorientata e sempre più povera nei sistemi sociali, economici, demografici. Un modello di confronto per tante altre realtà. “Strumenti & Parole” ha incontrato il Direttore Artistico Gaetano Di Bacco.

D. Direttore, la Camerata Musicale ha festeggiato il suo 70º anno di attività. Sicuramente un compleanno importante.
R. Indubbiamente il “numero 70” è un traguardo importante per una Associazione. Credo che in Italia sono rare le Associazioni che possono vantare questo numero inteso come anni di attività.

D. Quali progetti sono previsti per i prossimi anni, per il prossimo futuro? –                                                                                                                              R. La Camerata sta “viaggiando” in modo incredibile adeguandosi a tutti gli standard più attuali emoderni. Non ultimo la digitalizzazione delle associazioni culturali. L’idea certamente è quella di ampliare il prodotto e le offerte nelle future programmazioni. Possiamo avere qualche dato per questo ultimo anno e per questo compleanno speciale
festeggiato, sembra, con grande affluenza di pubblico. – Dopo gli anni del COVID il pubblico è tornato in modo massivo con un risultato straordinario in questa stagione. Abbiamo toccato le 11.000 presenze. Dato importante che speriamo di migliorare. Occorre, inoltre, ricordare i 20 eventi organizzati con 480 artisti saliti sul palcoscenico del Tetro “Maria Caviglia” con punte di 50 componenti in una unica opera. Faccio un po’ la parte del diavolo: il pubblico, o almeno una parte del pubblico, chiede ancora più variabilità nei generi musicali e negli spettacoli. Si apre anche qualche riflessione sui giovani e sulla musica più adatta e accessibile alla popolazione giovanile.

D. Come Direttore artistico come risponde a questa tacita richiesta?
R. Nel 1956 la Camerata Musicale Sulmonese già aveva introdotto concerti di musica jazz che allora appariva quasi come un sacrilegio. Siamo aperti a tutti i generi musicali. Certo è che deve esserci anche qualità affinché le proposte possano essere accettate. I giovani, certamente, rappresentano una nostra finalità, parallelamente a quella dell’educare alla musica e alla cultura musicale. Nella programmazione di questo ultimo anno c’è stato un buon
livello di variabilità attraverso concerti di musica sinfonica, musica solista, opere liriche, jazz e musica cosiddetta popolare. Sicuramente la prossima stagione sarà ancora più indirizzata verso la variabilità e la differenziazione dei generi musicali.

D. Sempre facendo la parte del diavolo, cerco di testimoniarle una sorta di difficoltà del profano a frequentare la Camerata Musicale, per una sorta di clima “elitario” che sembrerebbe creare difficoltà di avvicinamento a questa bellissima realtà della nostra città.                                                            R. Si, questo è vero. Possono vederci ancora un po’ distanti e stare a disagio. Di fatto, il termine di Camerata Musicale deriva da “musica da camera”, goduta e vissuta in uno spazio ristretto per circa 10 persone. Quando fu fondata la nostra Associazione, lo scopo era quello di fare solo musica da camera ed ecco perché il titolo: “Camerata Musicale Sulmonese”. Certamente oggi questa dicitura è un po’ riduttiva e può creare un certo timore al pubblico che si avvicina per la prima volta, ai non abitudinari. Però, chi riesce a venire per la prima volta, resta sbigottito, estasiato e torna a sentirci. Pertanto colgo l’occasione, anche attraverso “Strumenti & Parole”, per invitare, chi ci legge, a frequentarci e a partecipare. 

D. Una domanda tecnica, sia per gli addetti lavori che per i cittadini comuni. In qualche commento pubblico, ha detto che uno dei sogni da realizzare sarebbe la strutturazione di una “fondazione”. Ci spiega i motivi e i vantaggi che una fondazione potrebbe apportare?
R. Certamente è un discorso molto tecnico e serio. Gli spettacoli sono organizzati dalle Associazioni al Teatro Comunale “Maria Caniglia”. Le Associazioni propongono, in vari modi, gli spettacoli al Teatro “Maria Caniglia”. Il teatro è una struttura fisica, non operativa, di proprietà del Comune di Sulmona. La fondazione permetterebbe una gestione in proprio, in via diretta, con la possibilità, inoltre, di partecipare a bandi e finanziamenti pubblici con
programmazione, autonomia e maggiore forza economica.

D. Prima di lasciarci, con i migliori auspici per il prossimo futuro, le chiedo: la “Camerata Musicale Sulmonese” non potrebbe essere l’artefice di una aggregazione dei “sistemi” musicali presenti sul territorio? Degli indirizzi musicali delle scuole di primo grado, ad un distaccamento del
conservatorio a Sulmona. Un raccordo tra musica colta e musica popolare, un coordinamento tra le diverse Associazioni, una sorta di regia che valorizzi la musica e le realtà presenti sul territorio?
R. Certo noi abbiamo pensato a un progetto simile naturalmente l’idea è molto complessa e occorrerebbe un tavolo tecnico di regia con diverse competenze. Non è possibile lavorarci da soli. L’articolo 23 del FUS prevede la diffusione della cultura musicale. Resta un progetto molto interessante da integrare con l’attività nelle scuole già prevista e realizzata negli anni passati. Io sarei ben volenti disponibile.

D. Questa sera alle ore 18.00, alla SS. Annunziata ci sarà un concerto fuori programma di musica sacra di altissimo livello. Una chiusura di stagione ricca di significati.
R. Certamente, un concerto come ringraziamento per il 5/1000 donato alla “Camerata Musicale Sulmonese” da parte dei cittadini. Sarà anche un augurio per la Santa Pasqua. Un Concerto importante, dedicato alle musiche sacre di Vivaldi, con una esecuzione rara per doppia orchestra, doppio coro e organo. Ci riporterà in quella atmosfera seicentesca del barocco, con una compagine orchestrale di circa 50 elementi. Nel luogo più adatto della città, nella chiesa della SS. Annunziata. Molto altro ancora andrebbe e sarebbe bello condividere. Lo spazio redazionale non lo permette. Grazie Direttore Di Bacco. Ci lasciamo con i migliori Auguri per una sempre più intensa attività artistica e di organizzazione da dedicare a tutta “Sulmona nostra”.