ALTRO BRUTTO EPISODIO A PRATOLA, SINDACO DI NINO: È LA TUA CITTÀ
di Luigi Liberatore – Un fatto è un fatto. Due fatti possono essere una coincidenza. Tre fatti diventano una certezza. L’incendio della “Punto” avvenuto la notte scorsa lungo la circonvallazione a Pratola Peligna di proprietà del giovane cui era stata incendiata, tempo fa, un’altra macchina, disegnano un volto inquietante. Negli ultimi tempi ci sono stati pure colpi di pistola sparati contro un’abitazione, la rapina con un’intera famiglia sequestrata per ore nella propria abitazione da cinque banditi mascherati e, domenica scorsa, una casetta (in aperta campagna) data alle fiamme. Ci sono dati che vanno inquadrati nell’ambito di una valutazione fisiologica del crimine che gli esperti definiscono “mini”, e siamo d’accordo; quando tuttavia circostanze identiche finiscono per assumere l’aspetto di atti intimidatori, avendo come corollario altri episodi delinquenziali, allora arriva l’esigenza di intervenire tempestivamente per impedire che si faccia avanti un altro, ben più temibile, nemico: la paura. La paura è un sentimento, meglio, una sensazione che una volta penetrata nell’animo delle persone è difficile da eradicare. Nessuno presuma da ciò che sto scrivendo che Pratola Peligna sia diventato un bronx. Nient’affatto. Anzi, la città vive una delle più belle stagioni degli ultimi tempi, soprattutto perché amministrata con passione e lucidità imprenditoriale sotto la guida di un sindaco, peraltro rieletto a maggioranza bulgara, da cui sono davvero lontano per questioni politiche o ideologiche. E’ difficile trovare nel primo cittadino di Pratola Peligna varchi per critiche; tuttavia gli episodi che hanno riportato le cronache le affidano un compito ancora più impegnativo: mobilitare tutte le forze a sua disposizione per arginare, combattere, e soprattutto dissipare l’impressione che la sua città sia nelle mani della criminalità, seppure di poco conto, ma sempre dal sapore malavitoso. Non ho motivi, ancora, di esitare sull’impegno profuso dalle forze dell’ordine alla lotta, che è loro impegno istituzionale, contro la delinquenza sotto qualsiasi forma si presenti: Sarebbe ingeneroso dubitare di carabinieri, polizia, guardia di finanza e vigili urbani. Ma è l’ora del massimo impegno per Pratola e dintorni, soprattutto considerando che Pratola Peligna è nelle immediate adiacenze di uno sbocco autostradale, la via consolare di eccellenza lungo la quale scorre il crimine sotto i suoi vari snodi. Nel titolo c’è un richiamo per il sindaco di Pratola Peligna. Non è una tiratina d’orecchi per Antonella Di Nino che non merita. Semmai l’invito a non abbassare la guardia. La città è sua.
Ma come, se i carabinieri arrestano qualcuno( qua a Sulmona e dintorni mai) è merito loro e della procura se invece i carabinieri non riescono a fare nulla (quasi sempre) vedi i furti spaccio e incendi vari, è demerito del sindaco…i giornalisti soprattutto quelli locali penso sia l’ora che pubblichino articoli obbiettivi perché adesso tra voi altri due siti no comment!
Il suo innamoramento per la sindaca cesserebbe di colpo se si facesse un giro per Pratola. La città vive una delle stagioni più belle ? Forse nella sua fervida immaginazione. Se viene si accorgerà che dove era una piazzetta viva oggi c’è il deserto dei Tartari.
Il Sindaco non è lo sceriffo… e questo in qualsiasi paese e Paese … anche negli USA!
Ho più paura del cancro che potrei prendere dell’avvelenamento delle falde acquifere della discarica Cogesa e della giustizia che non funziona o meglio non è uguale per tutti.