PRESTAZIONI E VISITE SOSPESE, LA ASL: CHI E’ PRENOTATO SARA’ RICONTATTATO

Sarà uno sforzo organizzativo abbastanza impegnativo ma la Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila conta di riprendere finalmente le normali attività  ambulatoriali e di ricovero ed una progressiva riprogrammazione per recuperare le prestazioni, tra visite ed esami a suo tempo prenotate dai cittadini ma la cui erogazione era stata bloccata dall’11 marzo scorso, a causa dell’emergenza coronavirus. Una situazione di paralisi che ha provocato disagi enormi a tanti utenti e pazienti, che più volte, come segnalato anche al Cup di Sulmona, sono stati collocati “in attesa” per settimane per una visita specialistica o per una prestazione diagnostica. E’ stato un andirivieni continuo al Cup con tempi biblici, anche per una semplice analisi del sangue o per una radiografia. In tutta l’Asl sono state contate circa 45mila prestazioni, tra visite specialistiche ed esami diagnostici, erogate direttamente e dal privato accreditato, per le quali adesso i cittadini non dovranno nuovamente prenotare ma saranno gradualmente contattati dalle Unità Operative nelle quali le prestazioni erano state prenotate, per proporre un nuovo appuntamento. La Asl precisa però che anche durante il periodo più delicato dell’emergenza, sempre nel rispetto delle linee guida regionali, non è mai stata interrotta in nessun territorio l’erogazione delle prestazioni e degli interventi chirurgici urgenti e non differibili, naturalmente in situazione di massima sicurezza per pazienti, professionisti ed operatori. L’Azienda metterà a disposizione figure professionali dedicate al recall dei cittadini per il recupero degli appuntamenti non eseguiti. Inoltre, saranno richiamate a breve anche quelle persone che devono recuperare gli esami legati agli screening oncologici. Ma a proposito di oncologia i pazienti non hanno potuto avere la chemioterapia, aggravando quindi la loro condizione patologica. Per quanto riguarda invece le prestazioni da prenotarsi da qui in futuro, i Mmg-Pls saranno coinvolti e coadiuvati nella salvaguardia delle prestazioni urgenti e prioritarie (classe U e B) e nel percorso di prenotazione delle prestazioni non urgenti che possono essere procrastinate. Da ultimo, si ricorda che il riferimento resta il medico di famiglia, figura fondamentale anche in questa fase, per evitare il super affollamento dei pronto soccorso, che già all’indomani della fine del lockdown sono stati letteralmente presi d’assalto. Una task force dedicata è al lavoro per redigere un documento, in accordo con l’ordinanza regionale n. 76, da condividere con il dipartimento sanità della Regione Abruzzo.