DEBATE, LICEALI SULMONESI ALLE OLIMPIADI NAZIONALI

“Sei giorni con il fiato sospeso, con l’adrenalina di chi ha lavorato tanto e ora aspetta il confronto per una verifica sul campo. Tante squadre, una per ogni regione, e noi che abbiamo la responsabilità di rappresentare l’Abruzzo. Arrivare alle Olimpiadi Nazionali non è stato semplice, il confronto è stato acceso con la squadra di Pescara ma la bravura e le argomentazioni dei nostri ragazzi hanno convinto i giudici. I debater selezionati sono quattro ma il gruppo è molto più ampio e tutti si mettono a disposizione per gli allenamenti dal mese di febbraio”. E’ pieno di soddisfazione e orgoglio il commento del dirigente del Polo Umanistico, Caterina Fantauzzi, sulla vittoria ottenuta dagli studenti del Polo sulmonese nelle sfide di debate. Squadra pro e squadra contro con ruoli alternati nello studio delle varie mozioni e dei temi “impromptu”. Lavorare on line non è facile: mancano alcuni passaggi fondamentali e le soluzioni che solo il conflitto socio-cognitivo può dare, ma la piattaforma ci aiuta comunque a rimanere uniti e ad interagire, ce la possiamo fare.“Professore, ho il compito in classe””, “Io devo essere interrogata”, conciliare studio e allenamenti non è semplice ma alla fine tutto si ricompone.Entusiasmo, ansia e stanchezza si alternano in questi mesi difficili della quarantena, tuttavia, c’è una presenza costante e rassicurante per i ragazzi: i loro coach.
“Ma non chiamiamoli coach – precisa il dirigente –  I professori Mariolina Boschiero e Marco Paolini non hanno solo allenato i bravissimi studenti del Debate impostandoli nella tecnica di gara, li hanno formati nello stile, nel fairplay, nelle competenze, nella sicurezza di sé e soprattutto li hanno educati al rispetto dell’altro.
Dopo ogni dibattito, i giudici staccavano il collegamento e davano agli studenti la libertà di chiacchierare e di conoscersi. Le due squadre, che fino a pochi minuti prima si erano scontrate, rimanevano in silenzio ma i nostri ragazzi riuscivano sempre a rompere il ghiaccio; riconoscevano agli avversari il loro valore, parlavano dell’esperienza e soprattutto della loro Scuola, con amore e orgoglio”. “Grazie professori, veri formatori, per tutto il vostro lavoro, per le bellissime emozioni che ci avete regalato e per i brillanti risultati conseguiti in queste Olimpiadi” conclude Fantauzzi.