CENTENARIO DEL PELLEGRINAGGIO DA PRATOLA AD ANVERSA, LE DUE COMUNITA’ VERSO IL GEMELLAGGIO (video)

Clima di grande festa e amicizia, ieri mattina, ad Anversa degli Abruzzi, per il centenario della tradizione del pellegrinaggio dei devoti di Pratola Peligna in onore della Madonna della Consolazione, venerata nel piccolo centro della Valle del Sagittario, con festeggiamenti nella prima domenica di settembre. Una tradizione che presto avrĆ  il sigillo di un gemellaggio tra le due comunitĆ . Il centenario ĆØ stato celebrato alla presenza dei sindaci di Pratola, Antonella Di Nino, del sindaco di Anversa, Gianni Di Cesare, dei sindaci della Valle del Sagittario e dei due comitati, quello pratolano e quello anversano, ai quali piĆ¹ tardi si ĆØ aggiunta una delegazione dell’Arciconfraternita SS.TrinitĆ  di Pratola. Alle nove in punto, come da tradizione, i pellegrini di Pratola, parte provenienti a piedi e altri in autobus, sono stati accolti da devoti e autoritĆ  di Anversa alle porte del paese. Ogni pratolano ha portato un omaggio floreale alla Madonna e offerte per la comunitĆ  parrocchiale. Lo scambio di saluti e insegne, tra applausi e note della banda musicale di Lecce, ha avviato la processione come sempre caratterizzata dal canto di inni di devozione alla Vergine intonati dai pellegrini di Pratola. Insieme pratolani e anversani hanno poi partecipato alla santa messa presieduta dal parroco di Anversa, don Oliviero Liberatore e dal parroco di Pratola, padre Renato Frappi. Subito dopo la celebrazione religiosa nella piazza del paese i sindaci Di Nino e Di Cesare, il delegato alla Cultura del Comune di Anversa, Mario Giannantonio, hanno pronunciato brevi discorsi. Omaggi in ceramiche e piccoli souvenir anversani sono stati consegnati dal sindaco e dal comitato di Anversa al sindaco e al comitato di Pratola. Un saluto agli amici di Anversa, esprimendo gratitudine per la loro ospitalitĆ , ĆØ stato rivolto dal neopresidente del comitato festeggiamenti Madonna della Libera di Pratola, Ennio Bellucci, che ha sottolineato l’importanza di questa tradizione, come segno di fratellanza e unitĆ  tra due comunitĆ , che con il gemellaggio intendono percorrere insieme la strada di progetti di carattere religioso ma anche civile e sociale nel nome di una devozione che da cento anni ĆØ loro comune patrimonio.