IL PRESIDENTE MATTARELLA: SULMONA, CITTA’ DA UNA GRANDE STORIA CHE MERITA UN FUTURO ADEGUATO

 

“Sulmona è città da una grande storia che merita un futuro adeguato”. Con questo augurio rivolto alla città il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concluso il suo breve discorso al Teatro comunale Caniglia, affollato in platea e in ogni ordine di posti, da cittadini e autorità, nella giornata conclusiva del convegno internazionale di studi ovidiani.  La visita di Mattarella, che già nel dicembre scorso era stato in città per partecipare alle esequie di Fabrizia Di Lorenzo, è durata poco più di due ore. Prima del suo ingresso nel Teatro Caniglia il presidente ha reso omaggio alla statua di Ovidio, in piazza XX Settembre, accolto da un folto gruppo festante di alunni delle scuole elementari cittadine, con il tricolore. Il presidente si è detto colpito dall’immagine di questa statua cui sembrano far da corona le montagne. Grande poi è stata l’emozione dei presenti al momento dell’ingresso del presidente Mattarella nel Teatro, salutato da un lungo applauso e subito dopo dall’inno nazionale. Nel breve discorso Mattarella ha anzitutto apprezzato quanti si sono succeduti nelle relazioni al convegno, avendo illustrato non solo la figura, l’opera ed il pensiero del poeta Ovidio ma anche l’importanza e il senso della cultura. “Oggi celebriamo una figura in cui Sulmona si ritrova, così come l’intera cultura e non soltanto nel nostro Paese – ha sottolineato Mattarella – non è un caso che  Dante colloca Ovidio al vertice della cultura classica accanto ad Omero, Virgilio, Orazio e Lucano. Una figura che richiama la ricchezza di questa regione e di questa città”. Ma poi il presidente ha subito avvertito che “quella di oggi non è una giornata di evasione dalla realtà”. E il pensiero è corso subito all’ottavo anniversario del terribile terremoto dell’Aquila, “alle sue vittime, alle sue distruzioni, all’opera intensa di ricostruzione in corso”. Nè ha dimenticato le recenti tragedie che hanno colpito il Centro Italia e lo stesso Abruzzo, dal caso di Rigopiano a quello dell’elicottero dei soccorritori caduto sul Gran Sasso. Quindi un rinnovato pensiero il presidente ha rivolto alla sulmonese Fabrizia Di Lorenzo, vittima dell’attentato terroristico a Berlino. “Il pensiero delle difficoltà richiama in maniera vigorosa all’importanza della cultura, senza la quale non vi è la capacità di affrontare i problemi, fronti, difficoltà, il nostro futuro – ha sottolineato Mattarella – la nostra identità, la nostra condizione, si collega alla cultura, a quella a cui siamo nati, a quella che abbiamo di fronte, perché soltanto in questo modo possiamo affrontare il futuro delle nostre comunità”. Quindi il presidente ha concluso ricordando che “il nostro Paese è nel mondo visto, apprezzato e amato in larga misura per il suo patrimonio culturale, perché portatore di questa straordinaria dimensione culturale, di cui oggi abbiamo avuto grazie ai professori qui presenti un richiamo. Questa condizione ci rende forti come comunità nazionale anche su altri versanti, come quello dell’economia e del sociale. In questa nostra identità e in queste radici abbiamo un grande punto di partenza e dobbiamo coltivarlo, curarlo e adeguarlo nel corso del tempo alle esigenze che nascono. E’ un augurio molto forte che rivolgo a Sulmona, all’Abruzzo, al nostro Paese”.

IL SINDACO CASINI: “PRESIDENTE, TENGA A CUORE QUESTA TERRA”

“Presidente, tenga a cuore questa terra, soprattutto per i giovani”. E’ l’appello che il sindaco Annamaria Casini ha rivolto al presidente della Repubblica, esprimendogli gratitudine per l’onore reso alla città, all’Abruzzo e al sommo poeta Ovidio con la sua presenza in una giornata storica. Il sindaco, riprendendo alcune frasi di un suo lontano predecessore, Alberto Ruggieri, al cospetto del presidente della Repubblica Giovanni Gronchi, presente alla cerimonia conclusiva del Bimillenario della nascita, nel giugno 1959, ha ricordato a Mattarella la necessità di “un’alta protezione” di cui hanno bisogno Sulmona e la terra peligna. Nè il sindaco ha dimenticato la tragedia del terremoto dell’Aquila, di cui rimase vittima anche la sulmonese Roberta Zavarella, studentessa universitaria e la tragedia della giovane Fabrizia Di Lorenzo. Poi venendo ad Ovidio ha citato lo studioso sulmonese Giovanni Pansa, per ricordare che Ovidio con la sua opera trionfa ovunque nel mondo ma il suo regno è Sulmona. Quindi il sindaco, consapevole del “compito arduo e stimolante”, imposto dalla necessità di una celebrazione importante come quella per Ovidio, ha rinnovato il suo impegno al servizio del bene della città e della sua rinascita:”Con la testa e con il cuore terremo fede a questo impegno”.

IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, D’ALFONSO: SULMONA E’ LA PATRIA DI OGNUNO DI NOI

“Siamo convinti che una società abbia bisogno di diritto, di economia, di tante altre cose ma anche della memoria, che è quel che lega soprattutto le persone e fecondando diventa futuro”. E’ quanto sottolineato dal presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, nel saluto al presidente Mattarella. “Ovidio anche in questo ci soccorre – ha spiegato D’Alfonso – infatti ci insegna il valore del caos che quando si ricompone nelle metamorfosi ci dà un cambiamento che produce energia”. “Ovidio ci ha lasciato una grande testimonianza, Sulmona è la patria di ciascuno di noi” ha poi aggiunto il presidente della Regione. “E nel clima culturale della città di Ovidio sono nati altri giganti del pensiero moderno – ha proseguito D’Alfonso – come il giurista Giuseppe Capograssi”. E riferito all’Ovidio, interpretato dal pensiero di un altro grande poeta come Giacomo Leopardi, D’Alfonso ha ricordato che altro lascito del sommo poeta sulmonese è la pertinacia.

 

Gli alunni delle scuole elementari attendono in piazza XX Settembre l’arrivo del presidente della Repubblica (foto Angelo D’Aloisio)

Gli alunni delle elementari sventolano il tricolore all’arrivo del presidente (foto Angelo D’Aloisio)

Il presidente della Repubblica rende omaggio alla statua del poeta Ovidio (foto Angelo D’Alosio)

 

Il presidente Mattarella fa un selfie con un alunno delle scuole elementari appena accolto in piazza XX Settembre dal sindaco Annamaria Casini (foto Angelo D’Aloisio)

Il sindaco Annamaria Casini mentre pronuncia il discorso di saluto (foto Angelo D’Aloisio)

 

Il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, mentre pronuncia il suo discorso (foto Angelo D’Aloisio)