PUNTO NASCITE: CESSA IL PRESIDIO, NASCE IL COMITATO CIVICO TERRITORIALE

Cessa il presidio nell’aula consiliare, a difesa del punto nascite ma prosegue l’attività del comitato civico territoriale, a salvaguardia non solo delle strutture ospedaliere ma di tutti i servizi esistenti nel Centro Abruzzo, soprattutto Tribunale e trasporti.  L’annuncio è venuto dai promotori del presidio, oggi pomeriggio. “Termina il tempo del presidio, dopo ottantacinque giorni ininterrotti di occupazione dell’aula consiliare – ha precisato Luigi La Civita, capogruppo consiliare di Forza Italia – ma la nostra lotta per il Centro Abruzzo andrà avanti”. Alessando Lucci, capogruppo consiliare Sbic, ha invece puntato l’attenzione su tre numeri: 180, i giorni di deroga fissati dalla giunta regionale per il punto nascite. “La deroga dovrebbe essere almeno di due anni e poi non basta, bisogna revocare la decisione di sopprimere il punto nascite, dando un futuro all’ospedale di Sulmona e all’intero comprensorio” ha detto Lucci. Poi c’è il numero 80, quello dei milioni di euro previsti nella delibera che la giunta regionale ha approvato nella seduta tematica svolta all’Abbazia celestiniana la scorsa settimana. “Sono fondi già messi a disposizione di questo territorio, dunque nulla di nuovo” ha continuato l’esponente di Sbic. E infine il numero 70. “E’ il numero del decreto che non consente al nostro ospedale di essere di primo livello” ha concluso Lucci. Sull’ipotesi formulata dall’assessore regionale Silvio Paolucci riguardo la creazione di un centro traumatologico-ortopedico nell’ospedale SS.Annunziata il comitato ha replicato che “l’idea è sicuramente condivisibile ma resta essenziale la salvaguardia del punto nascite”. Mariella Iommi e Mauro Tirabassi, esponenti di Fratelli d’Italia, hanno sottolineato come “le iniziative che per tre mesi sono state realizzate dal presidio in aula consiliare hanno rafforzato la sensibilità dei cittadini rispetto ai problemi più urgenti della città e del comprensorio, fino a provocare una pronuncia della giunta regionale e hanno posto le basi per unire la città ed il comprensorio in battaglie che vanno oltre le appartenenze politiche, anche se non tutti questo lo hanno compreso o hanno addirittura disprezzato l’impegno del presidio, fatto di democrazia e di partecipazione”. Infine Alberto Di Giandomenico, rappresentante di Casa Pound, ha ritenuto grave che “qualcuno abbia potuto definire l’occupazione dell’aula consiliare, in difesa del territorio, come l’aver ridotto l’aula consiliare ad un dormitorio”. Mentre, per Di Giandomenico, l’esperienza vissuta è stata un’importante e concreta dimostrazione di solidarietà civica e di impegno a difesa del territorio e della sua cittadinanza. Il movimento Cinque Stelle, che ha presidiato l’aula consiliare insieme agli altri rappresentanti di forze politiche, ha deciso però di non aderire al comitato civico territoriale. Intanto l’esperienza del comitato sembra aver confermato la scarsa vitalità dei partiti che su tanti problemi della città e del comprensorio continuano a tacere.

 

20150619_162832

20150619_170043