“SCACCO MATTO AL DOLORE”

Diffondere nelle scuole la conoscenza delle terapie per trattare il dolore cronico è lo scopo del convegno intitolato “Scacco matto al dolore” che si svolgerà sabato 23 novembre alle ore 10.30  nell’aula magna del Liceo Scientifico di Sulmona, alla presenza del musicista Franz Di Cioccio, leader della Pfm, originario di Pratola Peligna. A relazionare sulle modalità per trattare il dolore saranno il coordinatore regionale dell’Isal, Gianvincenzo D’Andrea ( ex Direttore di anestesia e rianimazione dell’Ospedale di Sulmona, il presidente nazionale dell’associazione William Raffaeli e il preside del Polo Scientifico Massimo Di Paolo, al quale sarà affidata l’introduzione dei lavori, come hanno spiegato questa mattina in conferenza stampa nella biblioteca del Fermi. Durante il convegno, aperto non solo al popolo dei liceali, ma anche ai docenti e alle famiglie, oltre a spiegare l’importanza della Legge 38 del 2010, con cui è stato modificato lo scenario del trattamento del dolore cronico, verranno sfatate  anche alcune leggende, come quelle del sopportare finchè passa o come le convinzioni secondo cui l’uso della morfina o dell’oppio per lenire il dolore renderebbe tossicodipendenti. Un appuntamento questo che fa seguito alle iniziative messe in campo lo scorso ottobre, in occasione della  Giornata contro il dolore, quando stand informativi per la raccolta fondi furono allestiti non solo a Sulmona, ma anche a Pratola, Raiano, Barrea, Castel di Sangro. Risultati positivi sarebbero stati ottenuti nei paesi, meno nel capoluogo peligno. Nessuna risposta ancora dalla Asl in merito al progetto Isal   di voler realizzare un centro per la terapia del dolore (dedicato in particolare ai bambini) nella struttura sanitaria alle porte di Pratola Peligna, che avrebbe dovuto ospitare Rsa, oggi nel degrado e abbandonata da 15 anni. Lo scorso anno fu argomento di un convegno ad hoc. Secondo i dati dell’associazione in Italia il 25% della popolazione soffre di dolore cronico, nello specifico in Abruzzo sono 350 mila e nella Valle Peligna 15 mila. “C’è la necessità di diffondere una cultura al riguardo, rendere consapevoli i cittadini della terapia del dolore” ha affermato D’Andrea.