LA SINDACA CASINI TRADITA DAI SUOI GIOVANI

E’ durata poco più di due anni, dal 20 giugno 2016 ad oggi, l’esperienza amministrativa del sindaco Annamaria Casini e della coalizione civica alla guida del Comune di Sulmona, che si affermarono sul candidato sindaco Bruno Di Masci, intendendo aprire una nuova pagina della politica cittadina. Un film già visto più volte, dal 2001 ad oggi ed ora la città di Sulmona rischia di vivere l’ennesimo periodo commissariale. Un rischio già scampato, per la giunta Casini, nel dicembre 2017, quando il sindaco decise le dimissioni per protestare contro la delibera del Consiglio dei ministri, che dava via libera alla realizzazione della centrale Snam. I due anni del sindaco Casini sono stati segnati da una maggioranza che ha portato avanti il proprio mandato, incontrando spesso difficoltà, provocate sia dalle incertezze di una coesione rivelatasi in diverse occasioni fragile sia da una macchina burocratica, che come nel caso della ricostruzione post sisma e di altri interventi, anche ordinari, ha mostrato tutta la sua farraginosità e lentezza, portando l’azione amministrativa in tante “strettoie”. Come pure ha pesato sulla vita amministrativa la vicenda dei furbetti del cartellino. La coalizione civica ha avuto dalla sua parte la presenza di esponenti giovani che hanno suscitato le speranze degli elettori in uno svecchiamento della classe politica cittadina, per vedere nascere una classe politica nuova. Ma l’inesperienza dei giovani spesso ha deluso queste aspettative, aggiungendo alle incertezze l’inerzia e l’impreparazione nell’azione amministrativa. Nè il sindaco ha avuto accanto un gruppo solido di consiglieri comunali che potesse sostenerla, soprattutto nei momenti di maggior difficoltà e nell’affrontare, con incisività, le emergenze più preoccupanti. Con una coalizione civica, che non ha partiti alle spalle, un gruppo saldo sarebbe stato indispensabile. Come pure il ricorso frequente alla sostituzione degli assessori, alcuni rimasti nell’anonimato politico, ha scosso a più riprese la maggioranza. Nè tutti i consiglieri di maggioranza hanno creduto fino in fondo al carattere civico della coalizione, lasciandosi condizionare in più casi dall’appartenenza originaria, fino a rimettere in discussione l’adesione data due anni fa. Sono impacci, disagi, nodi che invano il sindaco ha tentato di superare, giocando ogni giorno una partita durissima. Fino a far esplodere la situazione, compromessa da mesi da quegli ultimatum che si sono succeduti tra i vari gruppi della maggioranza. “Il mio è un atto di grande coraggio in quanto ritengo che non sia rispettoso nei confronti della città restare a lottare inutilmente tra le beghe politiche o presunte tali, che nulla hanno a che fare con il mio modo di intendere la politica e di operare per risolvere i problemi di Sulmona. Beghe che hanno di fatto minato e rallentato l’azione amministrativa”. Almeno questo, il coraggio, Annamaria Casini può rivendicarlo a suo merito.