DI PIERO FA LA CORTE A PETRELLA, DECISIVO PER LE SORTI DEL COMUNE
Sono giorni decisivi a Palazzo San Francesco per l’amministrazione comunale del sindaco Gianfranco Di Piero, a seguito della crisi politica e dello scioglimento della coalizione Liberamente Sulmona. Il primo cittadino ha avviato le consultazioni per provare a comporre una nuova maggioranza, con l’obiettivo di evitare la fine anticipata dell’assise civica e l’arrivo di un commissario. L’ancora di salvezza del sindaco potrebbe essere uno dei rappresentanti del gruppo civico, Gianluca Petrella, che, entrato in consiglio al posto del dimissionario Andrea Gerosolimo, ĆØ molto tentato a passare in maggioranza. āHo parlato con Petrella giorni faā, riferisce Di Piero, āe mi ha detto che ĆØ contrario ad uno scioglimento anticipato del consiglioā. āNon c’ĆØ nulla di male se Petrella dovesse decidere di sostenere la maggioranzaā, aggiunge il presidente del consiglio Cristiano Gerosolimo, āperchĆ© ĆØ un preciso dovere di ogni cittadino eletto, non far commissariare la cittĆ ā. Petrella potrebbe rappresentare l’unico spiraglio per proseguire l’attivitĆ amministrativa, in un contesto che però resterebbe complicato dopo il passaggio di ben tre consiglieri all’opposizione: Teresa Nannarone, Caterina Di Rienzo e Maurizio Proietti. Il sindaco Di Piero conta di chiudere le consultazioni entro la fine della settimana, dopo aver giĆ ascoltato Vittorio Masci e Salvatore Zavarella di Fratelli d’Italia ed Antonietta La Porta, passata recentemente a Forza Italia, che hanno detto no all’appoggio alla maggioranza, rimanendo dunque compatti tra i banchi dell’opposizione. Mentre i civici hanno chiesto l’azzeramento della giunta, senza rispondere all’appello sulle consultazioni. Ma il sindaco non ci pensa minimamente ad azzerare l’esecutivo. āSenza giunta non si può governareā, dichiara Di Piero, āperchĆ© non si riuscirebbe nemmeno a gestire l’ordinario. Ci sono problemi urgenti ai quali ĆØ necessario dare risposte, e possiamo farlo solo con la disponibilitĆ degli assessoriā. La consigliera Teresa Nannarone, invece, non chiede l’azzeramento totale, ma solo di cambiare qualcosa (il vicesindaco Franco Casciani). Gianfranco Di Piero ha inserito nell’agenda delle consultazioni anche la Nannarone, ma ānon escludo di sentire tuttiā, prosegue, āper poi trarre le conclusioni con grande trasparenza ed andare in consiglio comunale, tenendo conto che i termini di manovra sono molto strettiā. Si prevedono, dunque, molte tensioni nella prossima seduta del consiglio, con l’opposizione che garantirĆ l’appoggio soltanto al punto riguardante il Liceo classico Ovidio “per senso di responsabilitĆ nei confronti della comunitĆ cittadina”. DovrĆ essere, infatti, approvata la variazione al piano delle opere pubbliche che permetterĆ di incassare i 2 milioni di euro, stanziati dalla Provincia dell’Aquila, per completare i lavori alla sede storica di piazza XX Settembre del Classico. āFa bene il sindaco ad ascoltare tutti i gruppi e a richiamare ognuno al dovere di consigliere comunale, in quanto non si capisce perchĆ© questa amministrazione debba andare a casa, dopo essere stata capace di sbloccare situazioni che erano ferme da un ventennioā, conclude il presidente del consiglio Gerosolimo.
TERRITORIO FUTURO: Alessandro Amori, Marta Rita Carrozza, Daniele Cianfrocca, Sara DāAmato, Sergio Dante, Roberta Di Censo, Angela Di Loreto, Paola Diodati, Massimo Di Paolo, Alfredo Di Primio, Claudia Fauci, Valentina Gerosolimo, William Imperatore, Nunzio Marzuolo, Gianluca Petrella, Gianna Pizzi.
La cosa importante ĆØ che si faccia qualche cosa per fermare il Cogesa e la sua discarica ad avvelenare lāambiente e i suoi cittadini che tra la puzza di spazzatura che si decompone, quella di ammoniaca e la diossina sprigionata da continui incendi in discarica, sono agli estremi.
Inoltre sarebbe opportuno chiedere che fine ha fatto lo studio e la mappatura dei cancri in valle Peligna organizzata da un dottore membro del consiglio ma chiaramente o inaffidabile o deviato dai soliti giochetti politici.
Lettera a Gianfranco | 2 Ottobre 2023 at 14:54 | Rispondi
Gianfranco,
anche laddove riuscissi a riportarti in parità di voti (8/8) in Consiglio, ricostituendo una maggioranza con il tuo (9/8), va da sé che la sindrome della precarietà diverrebbe patologica per i prossimi tre anni.
In fondo sai bene che i rapporti personali con diversi consiglieri, anche quelli di primitiva āamiciziaā, sono stai ormai alterati e compromessi dalle vicende.
Inutile sperare di riabilitarne il brio.
Dunque, nel supporre di poter trovare sempre o ogni volta che serve quellāequilibrio di necessitĆ e misura per continuare il cammino, questo stesso sembra un poā quello di chi ha consapevolezza del campo minato da attraversare ma, testardamente, persevera a tentoni sperando che gli vada ancora una volta bene.
Nel tuo caso, però, i passi da fare in tre anni sarebbero troppi per escludere in assoluto di calpestare ā incautamente o irresponsabilmente ā una mina tra le tante vaganti, e poi torneremmo a ā¦bombaā¦
Fermarsi ora, potrebbe per te essere lāoccasione di nobil cuore per una lectio magistralis, che imprimerebbe nella memoria collettiva il segno che a livello locale occorre mutare soprattutto lo schema generale nel rapporto Isituzione/uomo, poi sino al particolare.
Dipende solo da te, meditare la scelta finale āora per alloraā che, in caso optatassi per la consegna delle chiavi, riabiliterebbe appieno lāidentitĆ
di politico e la piena dignitĆ personale.
à un amichevole consiglio, sì, solo questo, ma a ben pensarci non è poco.
Deve andare a casa perchƩ tante cose sono state dichiarate e non fatte perchƩ sono state dette troppe bugie perchƩ molte cose sono oscure vedasi mensa ecc
PerchƩ la politica ha raggiunto livelli bassissimi altrimenti non si arrivava a questo punto
PerchĆ© cāĆØ un abbandono della cittĆ perchĆ© grandi problemi non sono stati affrontati mai perchĆ© non cāĆØ stato coraggio nelle scelte e di scegliere perchĆ© il primo cittadino non ha le capacitĆ che si auspicasse di avere
E si potrebbe andare ancora e ancora avanti