TRENTA PROFUGHI UCRAINI DA IERI HANNO UNA LORO CASA A SULMONA (Video)

Sono arrivati a metà mattina, con tutte le loro poche cose e con un carico di speranza per un futuro che li liberi da una guerra che nessuno di loro ha voluto e che sta distruggendo la loro esistenza e quella delle loro famiglie. Trenta profughi, 15 donne e altrettanti bambini tutti provenienti dall’Ucraina, da ieri sono ospiti negli appartamenti del contratto di quartiere di via delle Metamorfosi, nello stesso edificio che attualmente accoglie una scuola dell’infanzia e la guardia di finanza. Ad accompagnarli gli impagabili volontari della protezione civile e Agnese, originaria anche lei dell’Ucraina ma da anni residente a Pratola Peligna, che resterà al loro fianco per guidarli nel non facile periodo di ambientamento ad una nuova realtà. I trenta profughi, infatti, non parlano l’italiano ma a giudicare dalla loro prima reazione, sono rimasti molto contenti della nuova destinazione e soprattutto di poter vivere finalmente in un appartamento, dove potranno avere la loro intimità, e i loro spazi. Dove potranno cucinare i piatti che preferiscono e curare e far crescere i bambini nel calore delle mura domestiche. Fino a ieri erano ospitati in un albergo e ora, a Sulmona, ogni famiglia avrà un proprio appartamento per tutto il periodo della loro permanenza in Italia. E questo soprattutto per merito del Comune di Sulmona che ha messo a disposizione le case. “Anche se il progetto è in scadenza il prossimo 31 dicembre”, afferma Massimo Scagliarini responsabile della cooperativa “Teniamoci per mano” ed ente gestore del cast di Sulmona. “sicuramente sarà rinnovato anche per il nuovo anno. La nostra cooperativa si occupa dell’assistenza di queste persone che abbiamo sistemato in appartamenti singoli divisi per nucleo familiare”. Ogni famiglia avrà una quota per fare la spesa più una diaria di 2,50 euro a persona per le altre piccole necessità”. Dicevamo che tutte le famiglie sono composte da madre e figli, i papà sono al fronte, oltre a due donne senza prole. Arrivano dalle città e dai paesi dove lo scontro con i russi è più forte: dal Donbass, da Mariupol, Kharkiv, Donetsk, Dnipro e anche da Kiev dove sperano di tornare appena finita la guerra. “Vogliamo ringraziare l’Italia e l’Abruzzo che ci ha accolti dando la possibilità ai nostri figli di continuare a vivere una vita normale”, ci fanno sapere tramite Agnese, la loro interprete. “Qui siamo sicure che staremo bene, le case sono belle e anche la città ci sembra grande e bella”.