OTTO ANNI DALLA TRAGEDIA DELLE CINQUEMIGLIA, SEMPRE VIVO IL RICORDO DEI RUGBISTI DI PADOVA E LIBERATORE

Sono trascorsi otto anni da quel tragico 18 gennaio 2014, quando sull’altopiano delle Cinquemiglia l’incidente che vide coinvolto il pulmino del Sulmona Rugby provocò la morte di due giovani atleti, Salvatore Di Padova, 14 anni, e Marco Liberatore, 20 anni. Una tragedia che segnò la società rugbistica peligna in un momento di gioia per i ragazzi che facevano ritorno da un torneo dimostrativo, svoltosi nella stazione sciistica di Pizzalto. I ragazzi avevano giocato una partita con una rappresentativa del napoletano. Tre i pulmini su cui viaggiavano dirigenti e giovani rugbisti. Uno di quei tre mezzi, il Fiat Ducato, uscì fuori strada percorrendo la statale 17, nelle vicinanze della casa cantoniera Anas, in territorio di Rocca Pia. Il Ducato finì contro un albero sul ciglio della strada. Il bilancio fu subito tragico: un morto e sette feriti tra i quali l’autista Marco Liberatore che già in condizioni disperate venne portato nell’ospedale dell’Aquila, ricoverato in rianimazione. Salvatore Di Padova morì sul colpo mentre Liberatore dopo una ventina di giorni, per la gravità dei traumi riportati nell’incidente. Gli altri sei ragazzi della squadra rimasti feriti (Alessandro Colella, Andrea Angeli, Andrea Lorenzo Udila, Alessandro Ranalli, Matteo Marzuolo e Alessandro Forcucci) vennero ricoverati negli ospedali di Castel di Sangro e Sulmona. A distanza di otto anni è sempre vivo il ricordo di Marco e Sasà. Anche quest’anno, a causa del Covid, non si svolgerà il memorial a loro dedicato ma non mancheranno la vicinanza e l’affetto ai familiari dei due giovani.