FONDI BIMILLENARIO, IL PD PRONTO A FARE LA SUA PARTE PER RECUPERARLI

Anche il Pd per il recupero dei fondi a beneficio del Bimillenario ovidiano annuncia di “attivarsi fattivamente, attraverso i suoi canali politici territoriali e nazionali, affinché della questione possano interessarsi le autorità competenti per un ultimo tentativo”. Per il segretario del circolo dem, Franco Casciani, “la querelle cui assistiamo in questi giorni sul mancato arrivo dei 700.000 euro stanziati con legge nazionale grazie all’intervento di parlamentari locali che si attivarono al riguardo in previsione dell’importante ricorrenza, è lo specchio fedele del profondo declino di un territorio cui una  classe politico-amministrativa, ancora una volta, non è in grado di assicurare un pur minimo livello di buona amministrazione. Un declino “culturale” in senso lato, ancor prima che economico e sociale”. Secondo il dirigente Pd ci si trova davanti “all’ennesimo “scarica barile” cui ci tocca assistere impotenti, con la sindaca in prima fila che non trova di meglio che addossare tutte le colpe del finora mancato finanziamento ad altri: alla senatrice Pezzopane, alla farraginosità della legge, forse anche alle condizioni meteo avverse e, chi più ne ha più ne metta, tranne che dirci in estrema sintesi cos’è che non ha funzionato”. “Se stiamo ai fatti nudi e crudi, risulta che la erogazione del contributo d’interesse sarebbe stato vincolato all’adempimento di alcune condizioni fattuali che qualcuno, e qui si comincia ad entrare in una nebulosa sempre più densa, avrebbe dovuto mettere in atto e, di conseguenza, qualcun altro vigilare a che ciò avvenisse. Chi doveva assicurare gli adempimenti in parola? Chi avrebbe dovuto coordinare i vari attori dell’operazione affinché si arrivasse in tempo utile a soddisfare le condizioni richieste? Ed infine chi è, alla fine della catena di comando presso l’amministrazione comunale, che ne risponde? – conclude Casciani – ecco basterebbe dare, a questo punto, alcune semplici risposte ai quesiti posti e assumersi le proprie responsabilità, come viatico per radunare le residue forze di risorse umane e materiali a disposizione per cercare di porre rimedio ad un disastro annunciato da tempo”.