ALTA TENSIONE IN AULA CONSILIARE PER LA NUOVA GIUNTA CASINI (Video)

Poco si è parlato dei problemi e delle prospettive della città, approfittando della nascita di una nuova giunta comunale. Mentre non sono mancate tensioni, battibecchi, recriminazioni personali, nella seduta del Consiglio comunale che questa mattina si è incentrata soprattutto sul patto Casini-Pd. Un documento firmato dai gruppi consiliari di Pd, Sulmona al Centro e Adesso Sulmona ha posto il sigillo alla nascita della nuova giunta Casini, dopo l’accordo con il gruppo consiliare del partito democratico. Il documento è stato portato in aula dal sindaco Annamaria Casini, che ha voluto mettere nero su bianco il patto amministrativo stretto con gli ex avversari Pd. “L’amministrazione comunale oggi non ha più la maggioranza con la quale venne eletta nel 2016 – ha precisato il sindaco – il patto amministrativo con le forze che hanno accolto il mio appello per una giunta di responsabilità che evitasse l’ennesimo commissariamento del Comune si fonda su precisi obiettivi programmatici”. Emergenze come sanità e tribunale ma anche centrale Snam, rilancio dei trasporti su gomma e su rotaia, turismo e cultura, sono i capisaldi del patto amministrativo. “Il patto è solo amministrativo, non politico” ha poi ribadito Bruno Di Masci (Pd), a chi dall’opposizione ha osservato che a palazzo S.Francesco è nata una nuova maggioranza. “Abbiamo accolto l’appello del sindaco per scongiurare il quinto commissariamento in quindici anni e perché questa città non ha bisogno di scontri frontali ma di essere amministrata” ha aggiunto il capogruppo Pd, Antonio Di Rienzo. “Il sindaco ha presentato questa mattina il terzo piano di mandato in questa consiliatura, un fatto che la dice lunga sulle incertezze amministrative che penalizzano la città – ha sottolineato Maurizio Balassone, capogruppo del movimento Sbic – se giunta di salute pubblica doveva essere avrebbe dovuto coinvolgere tutte le espressioni politiche e sociali di questa città, invece è stato un gioco ristretto all’area civica casiniana e al Pd”. Secondo Mauro Tirabassi l’accordo Di Masci-Casini è “solo un pastrocchio”, approvato il bilancio torneranno presto problemi anche nella nuova maggioranza, nata solo per interessi di parte, non certo per il bene della città, come si vuol far credere”. Poi Fabio Pingue, capogruppo di Avanti Sulmona, ha ribadito le sue perplessità e contrarietà alla politica dell’amministrazione Casini, motivando ancora una volta la sua uscita dalla maggioranza, decisa alla vigilia delle elezioni regionali. Un intervento che ha suscitato la replica del capogruppo di Adesso Sulmona, Andrea Ramunno e del consigliere Elisabetta Bianchi, che hanno severamente criticato l’operato di Pingue e le sue decisioni, che sarebbero state legate all’aspirazione elettorale regionale più che a motivazioni prettamente politiche. In coda alla seduta scintille ci sono state anche tra Di Masci e Tirabassi, con quest’ultimo che ha rimproverato al Pd di aver stretto l’accordo con il sindaco per sfuggire ad elezioni immediate che avrebbero penalizzato gravemente il partito di Zingaretti. Curiosa anche la nuova disposizione dei consiglieri in aula. Con il gruppo Pd che non ha voluto lasciare i banchi dell’opposizione, al contrario di Fabio Pingue che a quei banchi è giustamente passato. Invano è stato atteso l’arrivo del consigliere Roberta Salvati che ora dovrebbe prendere posto proprio vicino ad uno dei suoi più acerrimi antagonisti, Di Masci, passando anche lei all’opposizione. Ma questa mattina Salvati, tra la sorpresa generale, in aula non si è presentata, senza giustificare l’assenza.