“DE NINO-MORANDI”, COMITATO: NO A NUOVO PROGETTO, TEMPI TROPPO LUNGHI

Il comitato dei docenti ed ex docenti dell’Istituto tecnico “De Nino-Morandi” è convinto che “la soluzione migliore non consista nel fare una nuova progettazione e un’altra gara d’appalto che comporta tempi troppo lunghi, ma nell’attivare l’istituto di scorrimento della graduatoria delle imprese che hanno partecipato alla gara d’appalto già espletata e che ha visto i lavori bloccati per difformità progettuali della ditta vincitrice”. Il comitato insiste nel proporre questa soluzione, dopo l’ultimo recente incontro al Provveditorato ed intanto accoglie con soddisfazione l’impegno della Provincia di continuare a sostenere le spese di viaggio degli studenti pendolari nella sede provvisoria di Pratola, così come guarda con favore al lavoro dell’assessore Mario Sinibaldi nella ricerca di aule in città per riportare gli studenti a Sulmona. “Noi speriamo che questo lavoro consenta di riportare entro breve il maggior numero possibile di classi a Sulmona e, in ogni caso, essendo già disponibili al Mazara cinque aule è possibile da subito il ritorno del biennio dei corsi per ragionieri, turismo e geometri – sottolinea il comitato – infine il dissequestro di parte dell’istituto De Nino Morandi, che è dato per imminente, ripropone la soluzione che per questo Comitato è la più praticabile se si vuole risolvere il problema del ritorno di tutti gli alunni a Sulmona in tempi brevi. I problemi connessi a questa soluzione sono facilmente risolvibili, inoltre essa non richiede altri finanziamenti pubblici, non richiede una nuova progettazione né una nuova gara d’appalto, si è al riparo dai ricorsi delle imprese non vincitrici e i tempi per aviare i lavori sono contenuti al punto che per il prossimo anno scolastico tutti gli alunni potrebbero rientrare nella loro sede”. “Siamo certi di trovare nel nuovo presidente della Provincia un interlocutore attento e sensibile alla necessità di riportare a Sulmona entro i tempi indicati gli alunni del De Nino Morandi con soddisfazione delle famiglie e senza gravare ulteriormente la collettività dei costi maggiori che una nuova gara d’appalto richiederebbe” conclude il comitato.