TERME DI RAIANO, NEI GUAI SOCIETA’ SMERALDO E GIFA

Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta o per equivalenza di tutti i beni, le proprietà, i conti correnti ed eventuali provviste sugli stessi, cassette di sicurezza e loro contenuto, liquidità e beni immobili, sino ad un importo pari a quello del finanziamento pubblico, riconducibili alle società Smeraldo Immobiliare s.r.l. – Resort Terme di Raiano e Gifa s.r.l., con sede a Corfinio e al proprietario delle medesime è stato eseguito questa mattina dai carabinieri in esecuzione di un decreto emesso dal Giudice delle indiagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marco Billi. Il provvedimento è stato emesso a conclusione di complesse ed articolate indagini, svolte dai carabinieri e coordinate dal Pubblico Ministero Stefano Iafolla della Procura della Repubblica di Sulmona, e pienamente condivise dal Gip, con il deferimento in stato di libertà del legale rappresentante delle due società, per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falsità ideologica. Lo stesso legale rappresentante, al fine di trarne un illecito profitto, attestando falsamente di non essere a conoscenza dell’esistenza a suo carico di procedimenti in corso, dal mese di luglio 2014, avrebbe ricevuto dalla Regione un finanziamento a fondo perduto di 462mila euro (231mila per ognuna delle due società) per l’incremento occupazionale previsto dal bando del novembre 2012, denominato “Lavorare in Abruzzo 3“ al fine di assumere a tempo indeterminato 30 persone (15 per ognuna delle due società). L’indagato, inizialmente, entro i termini di scadenza previsti, avrebbe omesso di assumere i 30 lavoratori e, successivamente, oltre il termine imposto, ne avrebbe assunti solo una parte senza tra l’altro rispettare i requisiti del bando. Al termine dell’esecuzione sono stati sequestrati alcune somme di denaro rinvenute nei conti correnti, undici immobili siti a Corfinio ed in provincia di Salerno nonché i due immobili siti a Raiano sede dell’albergo Smeraldo Resort. L’indagato è stato nominato custode dei beni oggetti di sequestro. Gli stessi Carabinieri di Raiano avevano già eseguito analogo sequestro di più di 100mila euro durante la scorsa estate per gli stessi motivi.