INCURSIONI ORSO, VOLONTARI “SIAMO STATI LASCIATI SOLI”

Tornano a far sentire la propria voce i volontari dell’associazione Dalla Parte dell’Orso, che lamentano di essere stati lasciati soli dal Comune nell’emergenza delle incursioni del plantigrado, che nei mesi scorsi si era spinto fino a Sulmona. A rispondere ĆØ l’assessore comunale Alessandra Vella, dopo la lettera inviata a palazzo San Francesco dall’associazione che richiede intervento a supporto dei cittadini al fine di adottare misure di prevenzione per tenere lontano l’animale dalle case e stalle. Ā Una richiesta che secondo il presidente dell’associazione, Filippo Carassai, sarebbe rimasta inascoltata per troppo tempo. Ā L’assessore, in una nota, Ā ha replicato, nei giorni scorsi, di ricevere puntualmente dalla Forestale e dalla Riserva Naturale Regionale Monte Genzana e Alto Gizio, informazioni e aggiornamenti sia in merito alla presenza dellā€™orso nel territorio sia allā€™attivitĆ  di monitoraggio e di dissuasione svolta. Essendoci anche rapporti diretti con il Parco Nazionale della Maiella, “che ha giĆ  consegnato all’Associazione alcune reti elettrificate da utilizzare in caso di necessitĆ  e con la Regione Abruzzo dalla quale si attendendo informazioni specifiche in merito a questa vicenda,Ā come riferito anche nella riunione del 7 ottobre scorso, con il responsabile del progetto Paton, Massimo Pelligrini, la Polizia Municipale di Sulmona ha giĆ  effettuato la mappatura dell’area interessata da pollai” ha spiegato l’assessore Vella, che aggiunge “pertanto, al fine di una piĆ¹ proficua collaborazione, vi invitiamo ad informare i cittadini che, come riferito nella Vostra nota – sollecitano lā€™intervento delle istituzioni – a indirizzare le loro eventuali richieste direttamente agli organi competenti al fine di ricevere risposte chiare e azioni concrete qualora ne sussistano i presupposti”.

Scrivono i volontari che “siamo attualmente in apparente tranquillitĆ , perchĆ© l’orsa che frequentava la zona delle Cavate sembra essersi temporaneamente spostata altrove. Un suo ritorno puĆ² perĆ² avvenire, come giĆ  successo, in qualsiasi momento fino alla fine di novembre e oltre, essendo questo il periodo di iperfagia, durante il quale lā€™animale ĆØ spinto ad incamerare riserve per il letargo invernale.Ā Sarebbe ottimale organizzare per tempoĀ  misure di prevenzione per tenere lontano lā€™orso, contenere i danni e soprattutto per rassicurare i cittadini coinvolgendoli nella gestione condivisa della presenza del nostro prezioso plantigrado.Ā Finā€™ ora sono stati solo i volontari dellā€™Associazione adĀ  intervenire in tal senso nei luoghi visitati dallā€™animale consegnando 15 recinti elettrificati a scopo dissuasivo, installandoĀ  3 porte o cancelli inĀ  ferro dove necessario e consegnando, ad oggi, 30 galline per rimpiazzare quelle soppresse durante le incursioni passate. Ma soprattutto parlando con i cittadini. LoĀ abbiamo fatto potendo contare solo sulle nostre disponibilitĆ  economiche ā€“ grazie anche ad un contributo della Fondazione Carispaq ā€“ e su numero di 6 – 7 recinti forniti dal Parco della Majella” continua Carassai, che evidenzia il silenzio da palazzo di cittĆ . “Avevamo chiesto che il Comune acquistasse un numero di recinti che noi ci saremmo preoccupati di consegnare e di procedere al monitoraggio del numero di pollai presenti nell’area interessata per avere un’idea della dimensione dell’intervento da fare.Ā Esprimiamo il nostro disappunto in merito anche perchĆ©, ovunque siamo accorsi immediatamente dopo i danni o perchĆ© chiamati dai cittadini Ā dagli stessi ci ĆØ stataĀ  sottolineata l’assenza del Comune o delle istituzioni in generale, escluso il lavoro di monitoraggio e dissuasione che CFS e il PNM svolgono. Ā Per questioni di emergenza e sicurezza dei cittadini, nonchĆ© per la salvaguardia dellā€™orso stesso, crediamo sia autorizzabile qualsiasi spesa dal bilancio comunale.Crediamo sia un imperativo per tutti noi, ognuno per la sua parte, tutelare la nostra fauna (soprattutto un animale problematico e delicato come lā€™orso marsicano) e non lasciare soli i cittadini a fronteggiarne la presenza”.