CARCERE, VALLE PELIGNA A RISCHIO INFILTRAZIONI CRIMINALITA’ ORGANIZZATA

Il capoluogo peligno ed il Centro Abruzzo sono esposti al rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. L’allarme è stato lanciato questa mattina dal segretario provinciale del Sindacato autonomo di Polizia penitenziaria (Sappe), Marco Chiarelli, in conferenza stampa con il segretario generale del sindacato, Donato Capece, il segretario regionale Giuseppe Ninu e il vice segretario regionale, Edoardo Colella. “Lo Stato deve prestare attenzione a questi rischi che sono il riflesso della presenza di detenuti nel carcere sulmonese provenienti proprio dal mondo della criminalità organizzata – ha spiegato Chiarelli – è quindi indispensabile che le forze dell’ordine siano messe in grado di svolgere una costante ed efficace opera di prevenzione e di stretta vigilanza sul territorio, salvaguardandolo da questi gravi rischi”. Nel carcere di Sulmona sono cinquecento i detenuti ed essendo un carcere di massima sicurezza i detenuti sono tutti classificati come As, ossia alta sicurezza, scontando pene soprattutto per reati di mafia. Intanto restano irrisolti i problemi di organico del penitenziario di via Lamaccio. “Resta la necessità di ulteriore personale di polizia penitenziaria, non si possono chiedere sempre sacrifici e provocare stress psicofisico continuo ai danni degli agenti in servizio” ha precisato Donato Capece. “Anche gli agenti hanno diritto al riposo per garantire la propria salute ma anche per prestare un servizio efficiente” ha continuato Capece. Attualmente sono 250 i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere peligno a fronte della presenza di 500 detenuti. “Ce ne occorrono almeno trecento per garantire turni adeguati e ferie agli agenti” ha concluso Capece, appellandosi all’amministrazione penitenziaria, perché i diritti degli agenti penitenziari non siano ancora disattesi e cessino preoccupazioni e tensioni. La costruzione di un nuovo padiglione del penitenziario, con l’arrivo di altri 300 detenuti, rappresenterà un altro problema notevole. “Se restano le condizioni attuali quel problema diverrà esplosivo per il penitenziario sulmonese” hanno avvertito i responsabili del sindacato autonomo. g.f.

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