SNAM, CONFERENZA SERVIZI AD AGOSTO. COMITATI “REGIONE DICA NO A CENTRALE E METANODOTTO”

SULMONA – <La convocazione della Conferenza di Servizi da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per il 7 agosto a Roma, al fine di autorizzare la costruzione della centrale SnamĀ  a Sulmona ĆØ un atto di inaudita arroganza.In un solo colpo viene cancellata ogni regola Ā di correttezzaĀ procedurale e nello stesso tempo si fa carta straccia delle decisioni assunte, al riguardo, dal Parlamento>. CosƬ i comitati sulmonesi per la salvaguardia del territorio tornano ad alzare la voce sull’annosa questione Ā e a lanciare l’appello alla Regione post Chiodi (con il quale non pochi sono stati appelli e faccia a faccia clicca), affinchĆØĀ <esprima la propria netta contrarietĆ  sull’intera opera (metanodotto e centrale) negando l’intesa con lo Stato e chiedendo la piena attuazione delle decisioni assunte, in merito, dal Parlamento italiano>. Ā  Precisano gli ambientalisti sulmonesi Ā <auspichiamo che da parte di tuttiĀ rappresentanti istituzionaliĀ  – Sindaci, Provincia, Regione e Parlamento – ci sia una immediata e decisaĀ azione contro questa vera e propria aggressione al territorio e alla democrazia. Auspichiamo che essi – e in primo luogo il SottosegretarioĀ  Giovanni Legnini e il Presidente della Regione Luciano D’AlfonsoĀ –Ā si attivino immediatamente affinchĆ©Ā venga annullata la illegittimaĀ  convocazione della Conferenza di Servizi>.Ā 

<Esattamente un anno fa, il 29 luglio 2013> ricordano i comitati <nell’incontro pubblico tenutosi nell’aula consiliare del Comune di Sulmona, (clicca ndr) il Sottosegretario Giovanni Legnini, alla presenza di numerosiĀ  rappresentanti istituzionali, tra cui le senatrici Paola Pelino ed Enza Blundo e l’onorevoleVittoria D’Incecco, aveva assicurato che da parte del GovernoĀ nazionale – e in particolare da parte del Vice Ministro Claudio De Vincenti che ha la titolaritĆ  dell’intera questione Snam –Ā non ci sarebbero state forzature e che dopo l’estateĀ si sarebbe insediato il tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati.Ā Ā E’ passato un anno, ma Ā del tavolo non si ĆØ vista neppure l’ombra. Arriva invece, proprio a ridosso di ferragosto, la beffarda convocazione della Conferenza di Servizi che mette sotto i piedi Ā la risoluzione approvata alla unanimitĆ  dalla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, il 26 ottobre 2011, con cui si impegna il Governo a disporre la modifica del tracciato al di fuori della dorsale appenninica e ad istituire, appunto, un apposito tavolo al fine di individuare le alternative al progetto della Snam.

In questo modo viene Ā pesantemente umiliata la massima istituzione Ā elettiva del nostro Stato democraticoĀ Ā da parte di Ā un potere “centrale” che mostra in modo sprezzante il suo volto autoritario e prevaricatore. Un potere> continuano i comitati <che, nello stesso tempo, pur di assecondare le richieste della Snam, non si fa scrupoli di stravolgere le norme di legge che regolano l’iter autorizzativo: la convocazione della Ā Conferenza di servizi ĆØ priva di ogni legittimitĆ  in quanto fa riferimento ad un’opera – la centrale e le quattro linee di connessione con la rete Snam esistente – che , sul piano procedurale, non esiste. L’intero iter, come risulta da tutta la documentazione tecnica presentata dalla Snam, riguardaĀ  infatti un’opera unitaria comprendente metanodotto e centrale. Pertanto la separazione in due parti e in due distinti momenti della procedura autorizzativa, ĆØ un atto arbitrario; come arbitraria ĆØ la utilizzazione, per la sola centrale, dei due decreti di pubblica utilitĆ  e di compatibilitĆ  ambientale emanati per un’opera unitariamente intesa>.

<DaĀ  6 anni e mezzo i cittadini stanno combattendo una dura battaglia per impedire l’asservimento del nostro territorio agli interessi delle multinazionali del gas. La lotta contro l’ecomostro della Snam ĆØ arrivata ormai in una fase cruciale. E’ in momenti come questo che la politica e le istituzioni, troppo spesso assenti o distratte, devono dimostrare di esserci. Quello che ĆØ in gioco Ā ĆØ un diritto fondamentale : il diritto della nostra comunitĆ  di decidere della propria vita e quindi del proprio futuro>.