IL SINDACO DI SULMONA INCERTO TRA UN DO DIESIS E UN SI BEMOLLE…

di Luigi Liberatore – Non riesco davvero a liberarmi da questo fremito, diciamo letterario, che porta a misurarmi spesso con elementi di cui ho scarsa conoscenza, ma solo per il gusto di non legare gli avvenimenti politico-amministrativi di Sulmona alla cronaca spicciola, quella mesta se non triste, per allacciarla invece a qualcosa di più frivolo che la faccia apparire ancheinvitante per chi legge. Il titolo che ho scelto mi mette in imbarazzo con tutti i lettori di ReteAbruzzo, soprattutto con quelli dal gusto sapido pronti a spararmi addosso alla prima mossa sbagliata, i quali non sono teneri con la memoria che soccombe alla mia età. Vado avanti, tuttavia, senza spaventi ulteriori. Qualche giorno fa, proprio commentando le dimissioni di Elio Accardo, il cui cognome di un violinista famoso aveva spronato la mia fantasia, consigliavo, ovviamente celiando, al sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, di scegliere questa volta in sostituzione dell’assessore un personaggio che non recasse echi musicali di grande risonanza. Scrissi di rifarsi a zufoli, chiarine, clarinetti e piattini. Manco fosse uscita quella “nota” dal violino di Accardo (Salvatore…), perchè guarda un pochino chi ti va a scovare il sindaco di Sulmona quale sostituto dell’assessore?: quell’Andrea Ramunno, con un passato nemmeno tanto insignificante di amministratore comunale di Sulmona, consigliere comunale e provinciale appunto con l’ex sindaco Annamaria Casini. Fin qui ci siamo, perché Ramunno, almeno per quanto io ricordi e per quanto le cronache riferiscono, è stato un assessore sia pure effervescente e irrequieto ma solido nelle sue idee. Non è questo il finale del mio intervento, altrimenti rientrerebbe nella cronaca di quei “giornalisti” che grondano mestiere e mestizia allo stesso tempo, alla stregua di quei travet che devono portare a casa la pagnotta in silenzio e col timore di farsi riconoscere. No. Sapete perché Andrea Ramunno ha stuzzicato la mia fantasia in questo tormentato percorso dell’amministrazione comunale di Sulmona? Perché è un suonatore di piattini, già componente della banda musicale di Introdacqua, quasi avessi “fiutato” l’avvenire con l’invito scherzoso di qualche giorno fa dato al primo cittadino di Sulmona. Il neo assessore ha firmato ed è andato a coprire la casella vuota lasciata da Accardo, chiamato così ad assumere deleghe come Turismo e Trasporti, con aggiunta la Cultura, che sono l’anima della città. Non voglio lasciare i miei lettori con qualcosa di incompleto. Il significato di tutto è nel titolo: Gianfranco Di Piero è un prigioniero “musicale” che non sa più distinguere il valore di un Do diesis da un SI bemolle. Come me. Con la differenza che a me è consentito di poter confondere crome e biscrome, ma a un sindaco no! Perché è partito con una scala cromatica da 12 note e finisce con una diatonica da sette. Come dire, ha cominciato con un esercito e finisce con un drappello raccogliticcio. Il sindaco Di Piero può fare tutto a Sulmona perché ha una nota di scorta: il Movimento5Stelle. Sulla questione politica (drammatica) in sé ha detto tutto il nostro direttore Claudio Lattanzio, col suo articolo sulla fine dei 5Stelle, io ho fatto soltanto un esercizio di solfeggio per i nostri lettori.

2 thoughts on “IL SINDACO DI SULMONA INCERTO TRA UN DO DIESIS E UN SI BEMOLLE…

  • Probabilmente, ma forse più certamente siamo alle prese con una fase di riacutizzazione di bulimia politica riversata in articoli a gogò.
    Non vedo altra valida motivazione.
    Una fucina di preparazione al rientro in pompa magna di qualcuno?
    Forse si.. forse si si!

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