RITO DEI SERPARI A COCULLO: L’EVENTO SI CANDIDA A PATRIMONIO CULTURALE DELLE COMUNITÀ APPENNINICHE

Ricomincia la corsa per la candidatura a patrimonio immateriale Unesco per il famosissimo Rito dei Serpari di Cocullo. Si terrà sabato 13 Aprile il convegno: “La Festa di San Domenico Abate e Rito dei Serpari patrimonio culturale delle Comunità dell’Appennino”, alle ore 9,30, presso la sala Consiliare del Comune di Cocullo. L’obiettivo è quello di riprendere il percorso di candidatura della Festa e del Rito a patrimonio immateriale Unesco, che la pandemia ha inevitabilmente interrotto, tenendo conto del mutamento delle condizioni socio-culturali nel frattempo intervenute. Nel 2018 si è tenuto un convegno dal titolo “Piccole comunità e piccoli comuni d’Italia: un progetto di salvaguardia”,  e ancora oggi questi temi sono ancora attuali e necessari. La candidatura Unesco della Festa di San Domenico e del Rito dei serpari è una vera e propria “vetrina” della attuale situazione nelle aree interne dell’Appennino dove lo spopolamento delle comunità locali potrebbe compromettere la sopravvivenza di tradizioni che oggi costituiscono la ricchezza dell’Italia intera. Per il Centro Abruzzo la candidatura della Festa di Cocullo potrebbe fungere, quindi, da sintesi di una proposta culturale che metta a fattor comune la ricchezza del patrimonio immateriale della Valle del Sagittario e della Valle Peligna valorizzando la cultura popolare peligna come filo identitario dell’intero territorio. Tra i tanti presenti al convegno, esperti del settore e istituzioni, il presidente dell’Anci Abruzzo Gianguido D’Alberto, l’accademico dei Lincei Gianni Letta e il sindaco di Cocullo Sandro Chiocchio.

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