SORPRESO CON CARTUCCE E MUNIZIONI DA GUERRA, ANTIQUARIO CHIEDE DI PATTEGGIARE LA PENA

Quando i carabinieri entrarono nel suo negozio di antiquariato, oltre a tavoli, armadi e vetri nette d’epoca trovarono cartucce e munizioni da guerra insieme a distintivi contraffatti delle forze di polizie. Una scoperta che portò i militari ad aprire un fascicolo nei confronti di Fabio Palermo, antiquario 48enne di Raiano. L’inchiesta si è conclusa con la richiesta di rinvio a giudizio e l’altro giorno, davanti al Gup del tribunale di Sulmona, l’imputato assistito dall’avvocato  Alessandro Tucci, ha chiesto di poter patteggiare la pena. L’udienza è stata quindi rinviata a giovedì 13 giugno quando il giudice Alessandra De Marco deciderà se accettare la proposta di patteggiamento o proseguire con il rito ordinario. La vicenda risale all’estate dello scorso anno quando, nel corso di una perquisizione, i carabinieri trovarono e sequestrarono nel negozio di Palermo, due cartucce calibro 7,65, altre 44 calibro 9 di cui alcune da caccia, munizioni da guerra, bossoli e altro materiale che non era stato denunciato all’autorità giudiziaria. In più, nel locale, i carabinieri trovarono  distintivi e contrassegni di varie forze di polizia e persino una pettorina catarinfrangente della polizia stradale. Da qui l’inchiesta che ha portato l’antiquario davanti al giudice per le indagini preliminari.