LA POLITICA DI SETTEMBRE

di Massimo di Paolo – Siamo in imminenza della “notte bianca”. Anche noi di Sulmona come molte altre realtà locali e nazionali. Le notti bianche sono delle esercitazioni di folklore e divertimento su cui si misurano assessorati e amministrazioni che pensano al “bene del popolo”. Il tutto condito da retorica, buonismo e derivati di seconda scelta; di cultura e partecipazione acefala. Poi, a margine, le banali, ridondati e ipocrite  raccomandazioni a “fare i bravi” durante la notte: a non urinare sui portoni del trecento di “Sulmona nostra”, a non vomitare negli angoli del centro storico, a rispettare i beni comuni e le persone evitando schiamazzi, risse e danneggiamenti di vario tipo. Va cosi. Non possiamo contrastare quell’involuzione che sta caratterizzando tutti i centri urbani d’Italia piccoli e grandi. Marc Augè, antropologo tra i più raffinati, che ci ha lasciato poco tempo fa, parlava dei “nonluoghi”, spazi che di fatto perdono una propria originalità tagliando con la propria storia e contrapponendo due realtà complementari ma distinte: gli spazi,trasformati per certi fini (divertimento ad ogni costo), e il rapporto che gli individui intrattengono con questi spazi. I “nonluoghi”creano riproduzioni, false autenticità, similitudini emotive che narcotizzano gruppi sociali in difficoltà, solitudini, crisi economiche, marginalità. È il suo tempo, fa parte del tempo che viviamo creare notti  di anonimato, di festa, di divertimento senza pensieri, trasformando la città che dovrebbe invece attrarre per eventi di pregio; strategici per il collocamento di Sulmona tra le importanti mete di destinazione turistica. Sulmona che dovrebbe deludere chi cerca folklore e accogliere sempre meglio chi cerca bellezza e cultura. Sulmona che dovrebbe tutelare, arredare, curare la città a partire dal suo centro storico.  Ma ci sta, ormai le cose vanno così e dobbiamo viverle. Le amministrazioni dedicano impegno per organizzarle non potendo esprimerlo – l’impegno – su fatti seri e complessi. Certamente dal programma diffuso per la “Notte bianca di Sulmona” si percepisce l’impegno profuso e le caratterizzazioni ricercate attraverso appuntamenti interessanti, significativi ed utili per una partecipazione sentita e pensata. Non dovrebbe essere, come spesso accade, una kermesse del banale e del pacchiano, speriamo in bene. Tutto è utile, tutto è bello, tutto può servire per la ripresa dopo la calda estate.  Già la “ripresa”. Ri-entrare, Ri-prendere, il prefisso “ri” fa ansia, crea tensione soprattutto a chi ha doveri da compiere, responsabilità verso chi ha dato una delega di rappresentanza. A Sulmona sembra che dinanzi ai problemi si usino tecniche molto evolute: nagazione, decantazione. Su un sito americano di psicologia del lavoro che si chiama Fast Company, possiamo trovarci un pezzo esilarante dal titolo: “Ri-mandare fa bene”.

Per chi deve prendere decisioni e dare risposte, per chi avrebbe l’obbligo di dettare indirizzi e scelte, “Ri- mandare fa bene” diventa melodia, oppio naturale, marjuana rilassante.

Il modello della vecchia democrazia cristiana è ancora in voga a palazzo San Francesco. I dorotei, accanto al potere, amavano molto la decantazione. Non quella da cantina per vini aciduli, ma quella del “Ri-mandare”, quella del silenzio, quella delle parole insignificanti. La decantazione dei problemi, delle scelte da fare, delle posizioni politiche da strutturare per il territorio. Gli ultimi consigli comunali tra assenze, enfasi, richieste, astensioni di maggioranza, con serie ma rare puntualizzazioni sono stati celebrati con piglio molto fragile da chi doveva dare chiarimenti. Una situazione paradossale, uno status quo imbarazzante tra i balbettii dell’opposizione e l’energia delle Consigliere di maggioranza Nannarone e Di Rienzo, uniche a mostrare forte identità di ruolo e di contenuti. Qualcuno direbbe “situazione kafkiana”, più da psicanalisi collettiva che da assise politica.

Tra feste e assestamento di bilancio, al netto di chi ha votato, il successo è e resta solo simbolico per l’Amministrazione comunale di Sulmona.

Volti e voti residuali per atti importanti, un Parlamento cittadino svuotato di contenuti e di dibattito. Dopotutto il pregio delle iniziative attuate è il medesimo del vino decantato. Sono idee e prassi stagionate: nel senso che appartengono ad un’altra stagione.

Eppure già ci sembra di sentire ……… : la notte bianca “una sfida vinta”!!

5 thoughts on “LA POLITICA DI SETTEMBRE

  • Ri-prova a fare le stesse riflessioni sul Cogesa e sui già annunciati apparentamenti politici alle regionali, senza “scomodare per comodità” di fine politico la “ri-nata” notte bianca (10 anni fa), che di notti “nere politiche” la città di Sulmona ne ha vissute già abbastanza nei 2 spunti che le ho citato (Cogesa e regionali) e dei quali “l’alba della verità” stenta ad arrivare, rimandando almeno agli scrutini delle regionali, fatto salvo il semestre bianco per “altre” agognate elezioni, altrettanto ambito obiettivo di compagnia!

  • Bello Di Paolo. Polemico quel tanto che basta per far pensare.

    • Si dovrebbe valutare, soprattutto, l’operato soprattutto dei politici del passato sperando che non si ri-presentino alle prossime. Scandali come il Cogesa peseranno per molti anni sull’ambiente. L’attuale governo cittadino non è, purtroppo, da applaudire.

      • È una malattia virale di voi giornalisti che riuscite solo a scrivere poesie.
        Fate nomi, illustrate le malefatte graficamente, mettete sotto pressione chi deve fare e la magistratura.
        Chiedete alla Meloni di passare da Sulmona poiché le istituzioni hanno completamente fallito, chiedete risarcimenti a quei falliti di amministratori e politici !!!!!
        Almeno voi fate il vostro dovere per una volta.
        Cogesa vi aspetta !!!!

  • Da troppo tempo questa città subisce mortificazioni da parte di amministrazioni comunali indolenti e prive di coraggio. Proprio così, prive di coraggio, quello che invece servirebbe per provare a risollevarne le sorti.

I commenti sono chiusi